Joe Biden in Europa

Dialogo USA-Ue e G7: nuove geometrie del commercio e di supply chain

“America is back” e l’Unione europea lavora con Washington a nuovi accordi commerciali. Summit Ue-Biden visto da Export USA. Serve rimozione del travel ban.

Dialogo USA-Ue e G7: nuove geometrie del commercio e di supply chain

La settimana di Joe Biden in Europa si è chiusa dopo il vis-a-vis con Putin a Ginevra, dove il Presidente USA si è recato dopo il Summit con il duo Michel-Von der Leyen.

 

Il dialogo transatlantico con Bruxelles ha toccato una serie di punti, tra cui il covid, l’accordo che propone soluzioni alla lunga disputa Airbus-Boeing, le politiche climatiche, quelle che regolano le relazioni commerciali, le priorità in materia di sicurezza ed altre questioni importanti per ristabilire una forte alleanza tra Washington e l’Ue.

 

Il che si traduce in una grande opportunità di rilancio del commercio con l’Italia. Eppure, sulla ripresa economica, c’è un aspetto che non ha trovato voce né durante la visita del Presidente americano ai vertici dell’Ue, né ai tavoli del G7 in Cornovaglia: la richiesta di eliminazione del travel ban (blocco dei viaggi non-essenziali verso gli Stati Uniti) che sta gravando sugli scambi ‘oltremare’ e, quindi, sull’export delle aziende italiane ed il Made in Italy.

 

G7: nuove  geometrie del commercio e supply chain

Di riaperture, andamento della ripresa e settori strategici, politica commerciale e barriere tariffarie si continua a parlare nel dibattito delle 17:30, ospitato da ExportUSA NY Corp, sugli esiti del G7 e del “ritorno” di Joe Biden sulla scena globale: un Webinar che mette al centro i rapporti tra Ue-Stati Uniti e Italia, in un’era in cui la supply chain sarà ripensata. Tra gli organizzatori, anche l’Americans for Tax Reform Foundation e Formiche.net.

 

In format virtuale (via Zoom al link che indichiamo nel tweet), l’evento è patrocinato da Bruxelles con la partecipazione di Antonio Parenti, capo della Rappresentanza della Commissione europea in Italia. Intervengono poi Oriana Granato (EY Italia – Progetti e Infrastrutture), Lucio Miranda (Presidente di ExportUSA), Corrado Clini (ex-Ministro per l’Ambiente), Lorenzo Montanari (Vice-Presidente Americans for Tax Reform) e Marco Checchi (CEO Pelliconi). Modera Giorgio Rutelli (Direttore di Formiche.net).

 

 

Summit Ue-USA visto dagli imprenditori italiani

The Italian Times ha chiesto anticipazioni sul Webinar, cercando orientamenti sui prossimi talk delle potenze industriali, su come evolverà il quadro commerciale e a quali soluzioni si sta lavorando per agevolarlo. Emerge la difficoltà del mondo imprenditoriale italiano a riavviare le attività di export verso gli Stati Uniti: un business che contribuisce a ritmi stabili di recovery e crescita. Di qui, la necessità di viaggiare da e per le destinazioni statunitensi per raggiungere i propri mercati e acquirenti.

 

La nuova Amministrazione USA mira a riorganizzare le forniture di dispositivi medici, software, macchinari, cablaggi, semiconduttori, chip e altre tecnologie (che prima provenivano dalla Cina). Si rivolgerà così agli alleati europei. Lo ha confermato anche la Von der Leyen al termine dell’incontro con Biden. “La definizione di un nuovo accordo commerciale transatlantico potrebbe partire proprio dai singoli settori oggetto di revisione della supply chain” prevede Lucio Miranda, Presidente di ExportUSA. “Affinché l’export possa ripartire é prioritario che gli imprenditori possano tornare a viaggiare negli States. L'esperimento dei voli Covid ha avuto ottimi risultati. Dovrebbe essere usato anche in questa circostanza. A maggior ragione ora che ci sono i vaccini”.

 

La sospensione dei dazi punitivi della sentenza Airbus-Boeing, la rinegoziazione delle tariffe su acciaio e alluminio sono elementi che ricuciranno i rapporti con la Casa Bianca. I nuovi obiettivi della cooperazione transatlantica richiedono tempo per consolidare le intese con Bruxelles.

 

Nel mentre, in maniera quasi fisiologica, i costi industriali in Cina stanno vedendo un incremento del 19%. Sono “dati che si sommano ad un generale apprezzamento di Biden da parte degli Stati membri dell’Ue e che potrebbero condurre alla definizione  - e ci auguriamo alla firma - di un accordo commerciale tra Ue e Stati Uniti” – ha concluso Lucio Miranda.

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