Eurogruppo

Vienna a Italia e Francia: “I parametri di Maastricht non si toccano”

Il fronte del Nord avverte Roma e Parigi su debito e conti pubblici. Intanto da Bruxelles via libera ai primi Pnrr. Von der Leyen il 22 giugno in Italia

Vienna a Italia e Francia: “I parametri di Maastricht non si toccano”

No “all’Ue del debito: Paesi come l’Italia e la Francia vorrebbero abolire i parametri di Maastricht, ma questo è allarmante sia da un punto di vista economico che morale”. Alla vigilia dell’Eurogruppo,  l’organismo che riunisce i ministri finanziari dei 19 Paesi che aderiscono all’euro, l’Austria - con il ministro dell’Economia Gernot Blumel - va all’attacco e striglia Roma e Parigi: “Creare debiti è pericoloso, anche con bassi tassi di interesse”.

 

Tra le teste d’ariete dei cosiddetti Stati ‘frugali’ - per intenderci quelli che hanno osteggiato l’emissione degli eurobond e la costituzione di un debito comune per finanziare il Next Generation Eu – l’Austria torna alla carica. E mette in guardia su eventuali disallineamenti relativi ai parametri di stabilità dei prezzi, disavanzo e finanze pubbliche. Il timore del ‘fronte del Nord’ è che la deroga a molte delle norme economiche, dovute all’emergenza sanitaria e alla crisi finanziaria e produttiva che ne è derivata, siano l’anticamera per predisporre nuovi requisiti sul controllo delle politiche di bilancio pubbliche. Modificando così la linea del massimo rigore che ha contraddistinto l’Ue nell’era pre-pandemica. Per questi Stati le deroghe sono, e devono rimanere eccezioni. 

La creazione di ulteriore deficit per sostenere famiglie e imprese - a cui alcuni Paesi, come l’Italia, hanno fatto ricorso più di altri – è motivo di preoccupazione. Alcune capitali europee sono in allarme per il nuovo volto dell’Unione Europea, più incline alla solidarietà tra Stati, meno trincerata su posizioni di forza. 

 

Intanto, sui Piani nazionali di Ripresa la Commissione procede spedita. Dopo il via libera al Pnrr di Portogallo – il primo che ha ricevuto il collaudo di Bruxelles – e di Spagna e Grecia, la settimana prossima dovrebbe essere la volta del Piano italiano. Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, ha annunciato l’arrivo a Roma della presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, il prossimo 22 giugno “per comunicare l’approvazione” del Recovery Plan. Le pagelle assegnate via via dalla Commissione ai Piani dei singoli Stati consentiranno l’apertura dei crediti e l’accesso a finanziamenti e prestiti

 

Quanto al quadro economico complessivo del Vecchio Continente il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, sottolinea che “il rimbalzo è certamente necessario” dopo il - 6% del 2020 registrato a causa del Covid. Ma precisa che quella prima della pandemia non “era un’età dell’oro”. Per questo motivo l’obiettivo non “è solo il rimbalzo”, ma anche “un livello accettabile nella divergenza tra i diversi Paesi europei”, oltre che una “crescita duratura e sostenibile”. L’equilibrio economico tra diverse aree è in cima alle finalità del Next Generation Eu. Che prospetta un cambio di direzione rispetto al passato e meno contrapposizione di interessi tra Stati del Nord e quelli dell’area del Mediterraneo

 

L’Italia, tra i Paesi più indebitati, per superare la crisi Covid e attuare il Recovery Plan, secondo Gentilonideve far andare assieme le riforme e gli investimenti”. “Siamo un Paese che ha deciso di utilizzare fino in fondo i quasi 200 miliardi del pacchetto europeo, sia nella componente sussidi che nella componente prestiti”. Roma è in grado di raccogliere “la sfida”, anche “forte del fatto di avere alla guida del governo un uomo come Mario Draghi,  con la reputazione e la qualità della sua leadership, che tutta l’Europa gli riconosce”.

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