
Italiani alle prese con la dichiarazione dei redditi 2021: alcuni grazie alla precompilata faranno tutto da soli, altri invece meno esperti si rivolgeranno ai Caf.
Cosa succede a chi decide di non presentare la dichiarazione dei redditi 2021? Previste sanzioni molto salate soprattutto nel caso di omessa dichiarazione.
Dichiarazione dei redditi 2021: scadenza Modello Redditi 30 giugno 2021
La stagione della dichiarazione dei redditi 2021 è iniziata il 10 maggio scorso: da quella data in poi gli italiani hanno potuto visualizzare la precompilata 2021 (modello 730 e modello Redditi) accedendo con le proprie credenziali al sito dell'Agenzia delle Entrate
Entro la scadenza del 30 giugno 2021 quasi 4,2 milioni di Partite Iva dovranno presentare la dichiarazione dei redditi 2021, con l’opzione di far slittare il pagamento al 30 luglio a fronte di una maggiorazione dell’importo dovuto dello 0,4 per cento a titolo d’interesse corrispettivo.
Nel frattempo il governo sta studiando una eventuale proroga del versamento al 20 luglio 2021, senza maggiorazioni a titolo di interessi, con l’approvazione di un apposito decreto.
Cosa succede se non presento la dichiarazione dei redditi entro la scadenza
Se il pagamento dell’imposta dovuta avviene entro 90 giorni dalla scadenza ordinaria, si potrà beneficiare di una riduzione della sanzione grazie alle norme del ravvedimento operoso, che consentono di ridurre l’importo della sanzione applicata in considerazione del periodo di ritardo nell’invio.
In altre parole, le dichiarazioni presentate entro 90 giorni dalla scadenza del termine, sono considerate valide, salva restando l’applicazione delle sanzioni amministrative per il ritardo.
Se la regolarizzazione avviene, per esempio, entro 30 giorni dall’originaria data di scadenza del pagamento del tributo, la sanzione ridotta da versare in sede di ravvedimento sarà pari all’1,5% dell’imposta dovuta (1/10 della sanzione ordinaria ridotta alla metà).
Un’ulteriore riduzione della sanzione è prevista per i versamenti effettuati con un ritardo non superiore a 15 giorni. In tali casi la sanzione del 15% è ulteriormente ridotta a 1/15 per ogni giorno di ritardo (1%).
Pertanto, in sede di ravvedimento, la sanzione da versare sarà pari allo 0,1% per ciascun giorno di ritardo (1/10 dell’1%).
Oltrepassati i 90 giorni di tempo dalla data di scadenza, la dichiarazione dei redditi viene considerata omessa. A questo punto le multe diventano più salate, dal 120% al 240% delle imposte dovute con un minimo di 250 euro.
Ricordiamo che l’omessa dichiarazione è un reato punito con la reclusione da un anno e sei mesi a quattro anni “per chi non presenta, essendovi obbligato, una delle dichiarazioni annuali relative alle imposte, quando l'imposta evasa è superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte a euro trentamila”.