La giornata decisiva

Oggi pomeriggio conferenza stampa di Conte a Roma: il M5S a un bivio

Nessun segnale che i rapporti tra Grillo e l’avvocato siano migliorati. Oggi la decisone dell’ex premier: romperà con i grillini per un partito tutto suo?

Oggi pomeriggio conferenza stampa di Conte a Roma: il M5S a un bivio

C’è attesa per la conferenza stampa convocata da Giuseppe Conte per questo pomeriggio alle 17.30 al Tempio di Adriano a Roma. Cosa dirà l’avvocato a Beppe Grillo? Finora non si è registrato alcun riavvicinamento, nessun segnale che lasci presagire una conciliazione. Una telefonata tra i due però c’è stata. “La verità è che hai distrutto il progetto” avrebbe detto l’ex premier al fondatore dei Cinquestelle, secondo la ricostruzione del Corriere della Sera.

 

Tra i due ormai è un testa a testa, il pareggio è un’ipotesi non contemplata. In ballo la leadership e i poteri effettivi dell’uno e dell’altro. Sul tavolo della trattativa Grillo avrebbe concesso la piena libertà nella comunicazione e la scelta dei vicepresidenti ma lasciando intatto il suo ruolo di indirizzo della politica dei 5S.  Troppo poco per fare dei passi avanti verso il disgelo. E troppo poco rispetto allo smacco subito da Conte venerdì, quando le parole dell’ex comico rivolte ai parlamentari pentastellati rimbalzavano da un’agenzia di stampa all’altra e poi su tutti gli organi di informazione nazionale. Dichiarazioni mordaci, offensive, al veleno

 

La possibilità che Conte dica addio ai grillini c’è tutta. L’ex premier si è preso due giorni di tempo per riflettere, ma i termini ‘contrattuali’ per accettare l’incarico e andare avanti non possono essere convincenti, tanto meno risolutivi. C’è poi un dato che emerge con chiarezza lapalissiana: la natura, il carattere, l’impulsività del Garante preoccupano l’ex premier e i suoi, tanto da considerarlo non più affidabile. D’altro canto, a far infuriare Grillo, ci sarebbe a monte stata la scarsa considerazione in cui lui e i suoi legali sono stati tenuti nella fase di scrittura del nuovo Statuto dei 5Stelle. Per capirci, quello che ridisegna la mappa dei poteri e degli incarichi. Conte avrebbe fatto tutto da solo estromettendo il fondatore per metterlo a conoscenza solo a cose fatte.  

 

Le truppe, intanto, si stanno schierando. Chi ha da guadagnare di più da una rottura tra Conte e Grillo è senza dubbio Luigi Di Maio. Il quale ha agito da mediatore in questi giorni, pur sapendo che se si dovesse liberare lo spazio sarebbe lui con ogni probabilità il nuovo leader in pectore del Movimento. Altre personalità con la stessa scaltrezza del ministro degli Esteri tra le loro file i 5S non ne hanno.  Ma sarebbe davvero la fine di un’epoca. La diaspora dei contiani a quel punto sarebbe inevitabile e a Grillo resterebbe in mano solo l’ala movimentista delle origini perdendo il pezzo dei moderati.  

 

La scissione, dunque, potrebbe essere dietro l’angolo. La stessa che l’arrivo di Conte avrebbe dovuto evitare (almeno secondo le intenzioni di chi lo ha nominato leader in pectore). Con ripercussioni anche sui futuri rapporti di coalizione. Secondo il sociologo Domenico De Masi: “Da quello che succederà dipenderà anche se il centrosinistra si presenterà alle prossime elezioni politiche con una forza del 40% o di meno del 30%”. All’avvocato l’ultima parola, anche se nelle prossime ore non sono da escludere colpi di scena. Pontieri sono a lavoro e le capacità di mediazione dell’ex premier sono note. Sta a lui usarle ancora o – se dovesse ritenere impossibile una ricucitura – chiudere con Grillo e fondare il suo partito. 

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