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La fatturazione elettronica potrebbe diventare obbligatoria per tutti, anche per le Partite Iva in regime forfettario, ossia per gli autonomi che guadagnano meno di 65 mila euro l’anno e che pagano il 15% di tasse allo Stato.
Questa una delle tante novità inserite nella bozza del documento che le Commissioni Finanza di Camere e Senato si preparano a consegnare in settimana al ministro dell’Economia, Daniele Franco, per la Riforma del Fisco.
Obbligo di fattura elettronica anche per Partite Iva regime forfettario
Il ministro dell’Economia Franco ha in mente un’imponente Riforma del Fisco che contempla non solo la revisione delle aliquote Irpef per tagliare le tasse al ceto medio ma anche novità importanti per le Partite Iva e una rimodulazione dell’attività di riscossione per combattere l’evasione fiscale.
La commissione bicamerale incaricata di tastare il sentiment sulla Riforma del Fisco sembrerebbe aver suggerito al governo l’obbligo di fatturazione elettronica anche alle Partita Iva in regime forfettario, come chiesto dalla Corte dei Conti e dall’Agenzia delle Entrate.
Secondo alcune indiscrezioni il testo finale dovrebbe essere approvato in settimana mentre la legge delega del governo è attesa entro la fine di luglio 2021.
Cosa potrebbe cambiare per le Partite Iva?
Riforma Fisco: allo studio obbligo fatturazione elettronica per tutte Partite Iva
Sinora le Partite Iva in regime forfettario, ossia nel regime dei minimi, potevano scegliere liberamente se utilizzare o meno la fattura elettronica: con la Riforma del Fisco questa libertà potrebbe tramutarsi in un obbligo.
La bozza del documento della commissione bicamerale sulla Riforma del Fisco, infatti, sembra essere proiettata verso l’estensione dell’obbligo della fattura elettronica anche per gli autonomi che aderiscono al regime forfettario.
In particolare, si raccomanda all’esecutivo la “chiusura del perimetro” dell’obbligo di fatturazione elettronica, estendendolo anche ai soggetti attualmente esentati (44% pari a circa 2,2 milioni) al fine di combattere l’evasione fiscale.
Le commissioni, infatti, ritengono che “la digitalizzazione del fisco sia stato lo strumento maggiormente efficace nel contrasto all’evasione fiscale, e supportano l’approccio strategico esplicitamente contenuto nel Pnrr che vede nella digitalizzazione l’investimento più potenzialmente redditizio all’interno dell’Amministrazione Finanziaria, assieme a quello volto a dotarla delle competenze tecniche necessarie per metterlo adeguatamente a valore”.
La proposta era partita lo scorso aprile 2021 da Fabrizia Lapecorella, Direttore generale delle Finanze del Mef, per poi trovare l’appoggio della Corte dei Conti.
Questa non potrebbe essere l’unica novità per le Partite Iva: allo studio anche l’eliminazione del meccanismo di acconto e saldo per il pagamento delle tasse, a favore di pagamenti mese per mese sulla base del flusso di cassa.