Giustizia e processo penale

Riforma Cartabia, Conte punta sulla ‘dialettica parlamentare’

L’incontro a Palazzo Chigi tra Draghi e l’ex premier. La Guardasigilli da Firenze: la ‘mediazione’ raggiunta è frutto di una responsabilità condivisa

Riforma Cartabia, Conte punta sulla ‘dialettica parlamentare’

Un incontro a 360 gradi in cui si è parlato di crescita dei contagi, varianti, transizione ecologica. Ma è sulla riforma Cartabia che l’attesa per le posizioni del M5S è stata altissima. Il premier Mario Draghi ha ricevuto oggi il leader in pectore Giuseppe Conte. Un colloquio durato poco meno di un’ora, che l’ex presidente del Consiglio ha definito “proficuo e cordiale”.

 

Dopo l’intesa con Beppe Grillo sullo Statuto, ma prima ancora dei passaggi formali per la sua designazione a leader del Movimento, il giurista di Volturara Appula fa il suo ingresso a Palazzo Chigi come leader di una delle forze di maggioranza. “Ho ribadito e anticipato il pieno sostegno del M5S al piano vaccinale e alla politica sanitaria”, dice ai cronisti che lo aspettano all’uscita. Ma sulla riforma del processo penale e sulla prescrizione, già votata in Consiglio dei ministri anche dai rappresentanti 5S lo scorso 9 luglio, spiega: “Io per primo dico ‘mettiamo da parte le ideologie’. Cosa vogliamo assicurare agli italiani? Una riforma della giustizia con tempi chiari e definiti ma anche assicurando il principio che alle vittime dei reati venga assicurata giustizia”.

Aggiunge: “Non possiamo creare le condizioni di rischio che possano svanire nel nulla i processi. E queste sono preoccupazioni che devono riguardare tutte le forze politiche”. 

 

Se da un lato Conte assicura un “atteggiamento costruttivo da parte del M5S”, pronto “durante i lavori parlamentari “a dare “il contributo per migliorare e velocizzare i processi”, dall’altro usa parole che preannunciano battaglia: “Il governo ha a cuore tempi rapidi ma c’è una dialettica parlamentare”. Più volte l’Avvocato focalizza l’attenzione sul passaggio alle Camere della riforma. Non è un caso. Sa che Draghi si aspetta che il testo venga approvato a Montecitorio prima della pausa estiva, per poi avere il via libera del Senato entro i primi di settembre. Ma lui frena: “Sui tempi mi rimetto soprattutto a soluzioni che non devono essere ideologicamente convincenti” ma “tecnicamente sostenibili”. 

 

Poi riferisce che durante l’incontro non si è discusso di fiducia. Il tema però è dirimente. Se il governo dovesse blindare il provvedimento escluderebbe la possibilità di presentare emendamenti chiudendo le porte alle aspettative del M5S. Che ad interpretare le dichiarazioni di Conte modifiche ne vuole, eccome. “Daremo il contributo per velocizzare i processi ma saremo molto vigili nello scongiurare soglie di impunità”, ribadisce Conte. Il nodo resta quello della prescrizione che la riforma Bonafede sospendeva dopo il primo grado di giudizio. E che il testo Cartabia conferma, ma con il meccanismo dell’improcedibilità che scatta in un tempo di due anni per l’appello e di uno per la Cassazione

 

Intanto la Guardasigilli da Firenze puntualizza: “il testo approvato non coincide con la proposta originaria. Se proprio dobbiamo ricorrere a degli slogan, più che di ‘riforma Cartabia’ potremmo parlare di ‘mediazione Cartabia’ ed è frutto di una responsabilità condivisa. Ciascuno dei partiti della maggioranza ha dato il suo contributo. Ciascuno ha adeguato la sua posizione dove necessario”. Per la ministra:Tutti hanno contribuito e tutti hanno rinunciato a qualcosa, per portare a termine una riforma che è indispensabile anche per gli impegni assunti in Europa. Ergo: la mediazione è stata atta, il compromesso trovato. Stop ad ulteriori trattative.

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