Ungheria in piazza

Budapest si tinge di arcobaleno per il Gay Pride e pro diritti LGBT

A sfilare nella capitale ungherese anche l’autore del Ddl Zan contro l’omotransfobia, fermo in Senato e che divide il Governo. Ma Orban tira dritto

Budapest si tinge di arcobaleno per il Gay Pride e pro diritti LGBT

Erano attesi in migliaia e in migliaia si sono presentati in piazza a Budapest per il Gay Pride, l'evento che chiude il mese dell'orgoglio Lgbt in Ungheria e rilancia la protesta contro le politiche anti-gay del governo del premier, Viktor Orban.


Il corteo arriva dopo che mercoledì scorso proprio il capo del Governo ungherese ha annunciato un referendum sulla legge che vieta l’offerta di materiale omosessuale (film, libri, dibattiti, ecc.) ai minori di 18 anni a scuola, ma anche nell’ambito artistico e dell’intrattenimento.

 

Una norma fortemente criticata dalle istituzioni europee, con Bruxelles che ha deciso sanzioni.

 

Il Gay Pride a Budapest

È stato un trionfo di bandiere arcobaleno a Budapest in occasione del Gay Pride. Il corteo ha percorso per tutto il pomeriggio le strade della capitale ungherese, prendendo il via da piazza Madach.


Tra gli slogan più diffusi il titolo di una canzone dei Queen, “Don't stop me now", scandita anche dai partecipanti. L'evento ha chiuso il mese dell'orgoglio gay in Ungheria.

 

I promotori lo hanno organizzato pensando a una manifestazione di "celebrazione ma anche protesta" contro le politiche del governo di Viktor Orban.

 

Anche Alessandro Zan in marcia

A prendere parte alla manifestazione è stato anche il parlamentare Alessandro Zan, firmatario del Ddl Zan contro l’omotransfobia, che divide la maggioranza di Governo in Italia e la cui discussione è ferma in Senato dopo la presentazione di circa emendamenti, la maggior parte dei quali da parte della Lega.

 

A sfilare anche rappresentanti di Più Europa come Yuri Guaiana, che tramite Facebook ha fatto sapere: “Siamo qui a Budapest per portare Più Europa in Ungheria e dimostrare che le persone Lgbt ungheresi non sono sole di fronte all'attacco da parte del governo di Orban.

 

Il governo ungherese ha varato una legge molto simile a quella russa, che vieta di esprimere qualunque sostegno alla comunità Lgbt e vieta il diritto di parola alle persone Lgbt. Una legge criticata aspramente dalla Commissione europea e la risposta di Orban è stata quella di indire un plebiscito per chiedere alla maggioranza di togliere i diritti a una minoranza".

 

Orban e il referendum sulla legge sull’omosessualità

Intanto il premier ungherese, Orban, ha annunciato un referendum sulla legge sull’omosessualità, che vieta la discussione e l’esposizione di minori a contenuti omosessuali. I quesiti saranno cinque per chiedere agli ungheresi se vogliono che i loro figli siano "protetti" dai contenuti Lgbt.

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