Caos in Tunisia

Tunisia, Saied “licenzia” governo e parlamento. “Non voglio sangue“

Il presidente rimuove l’esecutivo. Imposto il coprifuoco fino al 27 agosto. Usa: “Rispettare la democrazia”. Cosa sta succedendo nel paese africano

Tunisia, Saied “licenzia” governo e parlamento. “Non voglio sangue“

"Le decisioni sono state prese nel rispetto della Costituzione, mi stupisce che alcune persone parlino di colpo di stato".

 

A respingere le accuse di golpe è stato il presidente tunisino in persona, Kais Saied, durante un incontro con i leader dei sindacati all'indomani della decisione di sospendere l'attività del Parlamento e “licenziare” il premier, Hichem Mechichi.


Saied ha anche lanciato un monito, perché si evitino le violenze: "Chiedo alla popolazione di mantenere la calma e di non cedere alle provocazioni. Non voglio nemmeno una sola goccia di sangue".

 

Il quasi golpe?

Il presidente tunisino ha di fatto “licenziato” il premier, Hichem Mechichi, insieme al ministro della Difesa, Brahim Berteji, e alla ministra della Giustizia, Hasna Ben Slimane, come precisato dall'agenzia di stampa ufficiale Tap, che ha citato un decreto presidenziale.

 

Dal canto suo, però, il premier ha fatto sapere di avere accettato la decisione di Saied, scrivendo su Facebook che cederà le sue “responsabilità alla persona che sarà nominata dal Presidente della Repubblica secondo le tradizioni dello Stato, augurando successo alla nuova squadra di governo".

 

Carri armati in strada e coprifuoco

A preoccupare, però, è la presenza di carri armati nelle strade di Tunisi e la decisione di imporre il coprifuoco: ufficialmente il motivo è la volontà di evitare assembramenti per contenere i contagi Covid, ma il sospetto è che si vogliano evitare nuove contestazioni e manifestazioni di strada, dopo quelle delle scorse settimane.

 

Il provvedimento entra in vigore oggi, 27 luglio, e scadrà solo tra un mese, il 27 agosto. Vieta la circolazione dalle 19 alle 6 in tutto il Paese. Tra le altre misure stabilite dalla presidenza, c’è il divieto di assembramenti di più di tre persone in luoghi pubblici e quello di spostarsi tra città salvo necessità e urgenza sanitaria.

 

Il presidente tunisino ha anche deciso la sospensione del lavoro dei dipendenti pubblici, come riferito da Tunisie Numerique, chiarendo che lo stop potrebbe anche essere prorogato con un nuovo ordine della presidenza. Il decreto esclude, però, le forze dell'ordine, l'esercito, i lavoratori delle dogane e il personale sanitario.

 

Il Parlamento si oppone

Ma le decisioni del presidente sono contestate dal Parlamento, il cui presidente (nonché leader del partito Ennahda), Rachid Ghannouchi, ha accusato il presidente di "distorcere la verità", sostenendo che il "golpe va contro i principi pluralisti e democratici del nostro Paese" e "mina la legittimità del governo e delle istituzioni statali". "Il presidente non ha alcun ruolo e nessun diritto di interpretare la Costituzione" ha detto in un'intervista all'emittente Trt.

 

Preoccupazione di Onu e Usa

Si moltiplicano, intanto, gli appelli alla moderazione sia da parte dell’Onu, sia da parte degli Usa, il cui segretario di Stato, Antony J. Blinken, ha avuto un colloquio telefonico con Kais Saied. Il responsabile della politica estera americana ha incoraggiato il presidente tunisino "ad aderire ai principi della democrazia e dei diritti umani che sono alla base della governance in Tunisia".

 

Anche l’Italia “segue con grande attenzione l’evolvere della situazione in Tunisia. La portata e la natura delle decisioni assunte nelle scorse ore - si legge in una nota della Farnesina - dovrà essere attentamente valutata. L’Italia esprime altresì preoccupazione per la situazione e per le sue potenziali implicazioni e rivolge un appello alle istituzioni tunisine affinché venga garantito il rispetto della Costituzione e dello stato di diritto".

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