Inferno afghano, 3 testimonianze di chi l’ha vissuto e ora è in Italia
Sono attualmente al sicuro e in quarantena presso la base logistica dell’Esercito a Roccaraso grazie a complessa operazione di un ponte aereo Roma-Kabul
Tre testimonianze dell'inferno afghano vissuto dai cittadini afghani giunti in Italia nei giorni scorsi e che sono attualmente in quarantena presso la base logistica dell'Esercito a Roccaraso.
La Difesa ha messo in campo per l'operazione Aquila Omnia, pianificata e diretta dal COVI Comando Operativo di Vertice Interforze, comandato dal Generale Luciano Portolano, 8 aerei, 4 KC767 che si alternano tra l'area di operazione e l'Italia e 4 C130J, questi ultimi dislocati in Kuwait, da cui parte il ponte aereo per Kabul.
Sono oltre 1500 i militari italiani del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) impegnati su disposizione del ministro della Difesa Lorenzo Guerini in questa complessa operazione per il ponte aereo Roma-Kabul.
Le testimonianze di un ufficiale della polizia afgana che ha studiato presso l'accademia militare di Modena e di due persone di etnia hazara che sono rientrati in Italia con le loro famiglie.