Nuovo governo e resistenza

Afghanistan, calca e vittime allo scalo di Kabul. Allarme Isis

Gli Usa temono possibili attacchi terroristici da parte dell’Isis. Appello di Von Der Leyen. Nel sud Massoud organizza la resistenza contro i talebani

Afghanistan, calca e vittime allo scalo di Kabul. Allarme Isis

Ci sono già le prime vittime, frutto del caos in Afghanistan, soprattutto nei pressi dell’aeroporto di Kabul, dove proseguono – seppure tra molte difficoltà – le operazioni di evacuazione dei civili.

 

La maggior parte è statunitense, ma ci sono anche molti collaboratori del vecchio Governo, che ora temono ritorsioni, vendette e morte da parte dei talebani che hanno preso il potere a Kabul e nelle principali città del Paese. A perdere la vita sarebbero almeno in 3, forse 7, ma il numero è destinato a crescere.

 

Gli Stati Uniti, infatti, temono attacchi non solo da parte dei talebani, ma anche dell'Isis proprio allo scalo di Kabul, dove dal 14 agosto sono partiti in 17mila tra militari e civili, americani e non. A indicare la possibile minaccia da parte dello Stato islamico sono state fonti della sicurezza statunitense citate dal New York Times.

 

NYTimes: “Possibili attacchi terroristici dell’Isis”

Secondo il quotidiano americano la minaccia attuale più seria. La conferma arriva dal fatto che, in occasione riunione convocata nelle scorse ore dal Presidente statunitense Joe Biden con il suo team della sicurezza nazionale, la Casa Bianca ha riferito che si è parlato di operazione antiterrorismo anche contro Isis-Khorasan, nome del ramo afghano dello Stato islamico.

 

Allarme all’ambasciata Usa a Kabul

In allarme anche l’ambasciata Usa nella capitale afghana. "A causa di potenziali minacce alla sicurezza a ridosso degli ingressi dell'aeroporto di Kabul, consigliamo ai cittadini americani di evitare in questo momento di recarsi all'aeroporto e alle uscite dell'aeroporto a meno di non aver ricevuto istruzioni personali da rappresentanti del governo americano". Così in una nota ufficiale diffusa dall'ambasciata americana a Kabul.

 

I cittadini americani che non abbiano ancora completato le richieste formali per l'assistenza al loro rimpatrio vengono sollecitati a "farlo il prima possibile".

 

L'ambasciata ha esortato gli americani che ancora si trovano in Afghanistan a "prestare attenzione a ciò che li circonda in ogni momento, in modo particolare quando si trovano in mezzo alla folla".

 

L’intervento di Ursula von der Leyen

Intanto anche dalla presidente della Commissione europea è arrivato un intervento sulla questione afghana. Ursula von der Leyen, che si trovava a Torrejon de Ardoz, in Spagna, con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il premier spagnolo Pedro Sanchez per visitare un centro di accoglienza per i rifugiati afghani, ha fatto sapere che con i Talebani sono in corso "contatti operativi" per facilitare le evacuazioni degli stranieri e dei collaboratori afghani da Kabul, anche se non ha parlato di un loro riconoscimento formale.

 

È importante parlare per salvare delle vite, ma non ci sono colloqui politici né riconoscimento dei Talebani" ha spiegato la Presidente della Commissione UE, aggiungendo: “I Talebani hanno parlato di un governo inclusivo e di rispetto dei diritti delle donne sulla base dell'Islam, ma qualsiasi cosa questo significhi voglio chiarire che il miliardo di euro destinato per i prossimi sette anni è vincolato al rispetto dei diritti umani e al rispetto delle donne e delle minoranze".

 

"Neanche un euro per lo sviluppo andrà a un regime che nega questi diritti” ha spiegato ancora, chiarendo che "ascoltiamo le parole dei Talebani, ma li giudicheremo per le loro azioni".

 

Prove di governo “inclusivo”

Intanto il mullah Abdul Ghani Baradar, cofondatore dei Talebani e capo dell'ufficio politico del movimento, è a Kabul, giunto da Kandahar insieme ad una delegazione di alto livello.

 

Il capo dell'ufficio politico del movimento ha in agenda colloqui per formare un nuovo governo a Kabul. Baradar, che molti analisti internazionali indicano come futuro leader del Paese, potrebbe formare un esecutivo che comprenda l'ex presidente del Paese, Hamid Karzai, l'ex chief executive, Abdullah Abdullah, e l'ex signore della guerra, Gulbuddin Hekmatyar.

 

Il fratello dell'ex presidente afghano, Ashraf Ghani, Hashamt Ghani Ahmadzai, ha intanto giurato fedeltà ai Talebani durante una cerimonia che si è tenuta nella capitale Kabul.

 

Massoud jr: “La resistenza è appena iniziata”

A organizzare la resistenza, specie a est e nel sud del Paese, sono invece gli afghani guidati da Ahmed Massoud jr che, in un colloquio telefonico con lo scrittore francese Bernard Henry Levy, ha annunciato che la resistenza è appena iniziata: "Sono il figlio di Ahmed Shah Massoud. La resa non fa parte del mio vocabolario, questo è l'inizio, la resistenza è appena iniziata".

 

Nel caso che il Paese sta vivendo in queste ore, gli Stati Uniti stanno anche cercando di quantificare quante e quali armi sono rimaste in mano ai talebani, il risultato di oltre 20 anni di aiuti ai militari afghani. Le immagini delle ultime ore mostrano i talebani che sfilano con carabine M4 e fucili M16 americani o a bordo di Humvee abbandonati.

 

Secondo la Cnn a finire nelle mani dei Talebani sono anche i veicoli resistenti alle mine (Mrap) e molto probabilmente diversi elicotteri da combattimento Black Hawk, oltre a una ventina di aerei da attacco A-29 Tucano, lasciati nella base di Kandahar, come chiarito da una fonte del Congresso.

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