La nuova Serie A/radiografia di una squadra

Commisso stavolta prova sul serio a riportare in alto la Fiorentina

L’arrivo di Italiano sulla panchina e la decisione di non lasciar partire Vlahovic sono le premesse per un campionato all’altezza della storia del club

Commisso stavolta prova sul serio a riportare in alto la Fiorentina

La Fiorentina non vuole più rimanere ai margini della classifica, rischiando ogni volta di retrocedere, dopo anni di gloria, e Commisso, il suo presidente italoamericano, ci prova a far tornare la squadra all’antico splendore. Dopo diversi anni la Fiorentina infatti, sembrerebbe finalmente sulla strada giusta per poter fare quel salto di qualità, che dopo anni di grandi difficoltà, si aspetta con ansia tutto il popolo viola. 

 

Rocco Commisso ha pian piano messo le mattonelle per giocare un grande campionato, con una rosa composta da talenti, campioni e tanta esperienza. La chiave negativa degli ultimi due anni è stata indubbiamente la poca organizzazione tecnica, che non ha visto comandanti di rilievo prendersi in mano la squadra.

 

Prandelli ce la stava quasi facendo, ma alla fine le debolezze psicologiche di vivere in un ambiente così forte, hanno prevalso anche su di lui. Ma ora patron Rocco non ha più intenzione di essere un “outsider” tra le grandi e vuole rialzare a gara voce il nome storico della città di Firenze. Dopo gli esperimenti falliti con Ribery, Iachini e altri nomi che sembravano affidabili, ecco come sta rinascendo la società toscana.

 

L’importanza della panchina

Domenica sera all’Olimpico la Viola ha perso per 3-1 contro la Roma di Mourinho, ma dando risposte veramente positive, soprattutto vista l’inferiorità numerica per praticamente l’intero corso della gara. Il merito va anche a chi ha alzato il livello di mentalità e personalità vincente all’interno del gruppo. Tra gli ultimi arrivati, ma già un leader, Vincenzo Italiano ha sostituito Gattuso durante il ritiro, per una separazione a sorpresa tra la società e l’ex allenatore del Napoli.

 

Il nuovo coach, che lo scorso anno aveva già dimostrato di che pasta fossero fatte le sue idee tattiche allo Spezia, sta cercando di imprimere il prima possibile i movimenti del suo gioco, in questa nuova realtà. E lo si vede. Il tecnico fa un bel gioco, bello da vedere e interessante nella sua costruzione. Si parte dal basso, sfruttando sempre l’appoggio del mediano per verticalizzare in fretta. Un allenatore giovane, che sembrava perfetto per il Sassuolo post De Zerbi, viste le similitudini nell’idea di gioco.

 

Questo progetto però lo mette su un binario che può regalare grandi emozioni, o comunque alzare il livello, per cominciare a gettare delle basi concrete per il futuro. Vincenzo e la Fiorentina si sono trovati, e Commisso ha fatto il massimo per garantirli una rosa competitiva, anche per ambire in alto.

 

Il mercato rivoluzionario

Ci sono due analisi da fare sul mercato della Fiorentina, entrambe importanti da sottolineare. In primis la bravura ad aggiungere elementi di valore, a prezzi interessanti e poi la bravura di Barone, con il resto della società, a trattenere sino alla fine i pezzi pregiati. Partendo da qua, Milinkovic e soprattutto Vlahovic faranno parte della macchina da guerra di Italiano. Il difensore, già andata in goal alla prima giornata, ha rinunciato alla Premier League, dove lo aspettava il West Ham, anche con le coppe europee dalla propria parte.

 

Vuole essere un simbolo per questa città che lo ha accolto, e le condizioni sembrerebbero essere delle migliori, vista anche la papabile fascia da capitano, che talvolta potrebbe raccogliere vista l’assenza di Biraghi in alcune gare e la partenza di Pezzella al Betis. Deve fare quel salto di qualità che garantirebbe alla difesa della Viola di subire meno. L’altro pezzo da novanta è Vlahovic, il bomber più discusso di questo Agosto. L’Atletico Madrid era arrivato sino a 80 milioni di euro complessivi tra offerta e bonus. Rocco però mantiene sempre le promesse, come fece con Chiesa l’anno prima di mandarlo alla Juventus, in cui riuscì a trattenerlo per un ulteriore stagione.

 

L’attaccante serbo è un patrimonio del club e del calcio italiano in generale, che temeva di perdere l’ennesimo campione. La sua permanenza permetterà al team di rimanere con la testa tra le nuvole ed ambire a obiettivi di alto calibro. Nonostante le grandi offerte, vi è da aggiungere che lui stesso avrebbe gradito rimanere a Firenze, per poter continuare la sua superlativa crescita. 

 

Ma chi si è aggiunto a questa scacchiera dei sogni? Il colpo dell’estate è stato Nico Gonzalez per quasi 30 milioni di euro, che sta già dimostrando di avere il potenziale che i dirigenti Viola si aspettavano. Un esterno veloce e bravo a muoversi in area di rigore. Dopo una grande Copa America, vinta, vuole stupire anche in Italia. Così come Torreira, arrivato nella giornata di ieri per 15 milioni totali, pagabili dal prossimo anno: il mediano, come detto in precedenza, è essenziale per il gioco di Italiano, che necessita di un collegamento continuo tra le due fasi, dove l’uruguaiano può esaltarsi dando spazio a manovre ben gestite.

 

Un giocatore intelligente, molto cercato in Italia, che alla fine però ha sposato il progetto della Fiorentina. Ad aggiungersi a questa lista vi è Nastasic, tornata proprio a Firenze a distanza di molti anni ormai. Un buon rinforzo, che alza il livello internazionale della rosa e non farà rimpiangere l’ex capitano Pezzella. 

In questi ultimi giorni si cerca ancora una punta di riserva, per poter chiudere al meglio il cerchio. Il nome principale è quello di Scammacca, in uscita dal Sassuolo, ma attenzione anche a Orsolini, che risolverebbe le problematiche anche sull’esterno di destra, nella fase offensiva.

 

Una squadra che vuole stupire, riprendendosi il titolo tra le sette sorelle, che aperta da tanto tempo, forse troppo. Qualche anno fa la lotta alla Champions League era quasi regolare: le aspettative della squadra (fino ai tempi di Montella) erano sempre alte, e il calo delle ultime stagioni non può imprigionare un team storico, come quello fiorentino. Nessun campione, ne tentativi casuali di rinascita potevano ridare un volto a questa squadra, solo un progetto caro e ben studiato. 

Ora vogliono sorprendere l'intero campionato, per riportare la gente con il cuore viola in Fiesole, dove merita di stare, grazie ad una dirigenza che tiene veramente al proprio popolo, e che talvolta dovrebbe essere imitata. 

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