Vaccini a rilento

Sicilia: pochi vaccinati, crescono i contagi. Verso la zona gialla

Oggi i dati del monitoraggio settimanale che dovrebbero confermare il passaggio in zona gialla da lunedì 30 agosto. Ospedalizzazioni sù anche in Sardegna

Sicilia: pochi vaccinati, crescono i contagi. Verso la zona gialla

L’andamento dei contagi in Sicilia non lascia dubbi: sarà questione di ore, ma il passaggio in zona gialla della Regione è scontato. L’incidenza e le ospedalizzazioni sono oltre la soglia, dunque oggi pomeriggio ci si aspetta la conferma da parte del ministero della Salute, dopo la pubblicazione del monitoraggio settimanale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.

Ma perché la Sicilia torna in zona gialla?

La “colpa” sarebbe delle vaccinazioni a rilento, tanto che, dopo l’appello dell’attore siciliano Nino Frassica, sono giunte anche le parole del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.

 

L’appello di Orlando: “Vaccinatevi”

"Aumentano i contagi in Sicilia. Inoltre l'isola è la Regione con il più alto numero di non vaccinati. Vaccinatevi, dunque, perché il vaccino è l'unica alternativa rispetto alla morte dei propri cari e al disastro economico". Così il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nonostante il capoluogo sia la città con la percentuale di vaccinati maggiore dell’isola.

Male, invece, la zona orientale, tra Messina e Catania.

"È altissimo purtroppo il numero dei contagiati che muoiono perché non vaccinati. Questo - aggiunge Orlando - è il momento della responsabilità di tutti. Abbiate cura dei vostri cari e della condizione economica della nostra realtà".

 

Gli sforzi per la campagna vaccinale

L’appello di Orlando, che è seguito a quello di Nino Frassica, si aggiunge agli sforzi della Regione siciliana per aumentare la copertura vaccinale. “La crescita dei contagi in Sicilia, come in Sardegna e in altre località oggi fortemente interessate dalla mobilità delle persone, è un dato di fatto che va anzitutto contrastato con l'unico strumento disponibile: la vaccinazione”.

 

Così in una nota il Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che aveva aggiunto: “Devo rivolgere ancora un appello a tutti i siciliani che non hanno ancora deciso di vaccinarsi e spero che a questo appello si uniscano tutti i soggetti istituzionali. Non è possibile che, malgrado i mezzi enormi messi a disposizione, si continui a fare finta di nulla, non è possibile che si ignori come la gran parte dei ricoverati siano soggetti non vaccinati, non è possibile continuare ad alimentare questo fatalismo al ribasso. Inutile leccarsi le ferite dopo, se prima si continua a fare finta di niente. Vaccinarsi, ha ricordato il presidente Mattarella, è un dovere civico per tutti coloro che sono nelle condizioni di poterlo fare.

 

"Mi appello anche ai sindaci – aveva proseguito il Governatore - Abbiamo diffuso a ciascuno i dati relativi ai vaccinati del proprio Comune e serve uno sforzo per convincere tutti. L'obiettivo è difendere la libertà degli altri, senza mettere in discussione la propria. Ma se non si comprende questa esigenza collettiva, vince l'egoismo. E la Sicilia non se lo può permettere, per la salute di tutti e per l'economia di tanti”.

 

A rischio anche la Sardegna

Se la Sicilia ha sforato i tre parametri previsti (ricoveri nelle terapie intensive all'11% da mercoledì; in area medica al 20%; il tasso di contagi ogni 100mila abitanti) non va bene neppure in Sardegna. Sull’altra isola maggiore si è registrato un 12% (+1% nella giornata di mercoledì) di ricoveri in terapia intensiva e un 14% di ricoveri nei reparti (soglia ancora lievemente sotto il tetto massimo previsto).

Anche in questo caso la campagna vaccinale risulta più lenta rispetto alla media della Penisola.

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