
Se da domani, 1° settembre, il “pass” sarà necessario per poter salire a bordo di intercity, frecce e treni notturni, ma anche navi ed eaerei, presto il certificato verde nazionale potrebbe essere richiesto anche ai lavoratori statali.
C’è anche già una data, indicata dal ministro della Salute, Roberto Speranza.
Green Pass per gli statali da ottobre
Il Governo è al lavoro per estendere ulteriormente l'obbligo del Green Pass, non solo agli insegnanti e per i mezzi di trasporto a lunga percorrenza, come accadrà da domani 1° settembre, ma anche a tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione.
C’è anche già un’ipotesi di data, ossia dal mese di ottobre.
L’obiettivo è quello di raggiungere la cosiddetta “immunità di gregge”, accelerando sulla campagna vaccinale in modo da arrivare all’80% di italiani vaccinati. La proposta è arrivata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, ma ha già trovato anche il supporto del collega della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che vuole porre fine allo smart working e riportare i lavoratori in ufficio.
Sileri, obbligo per fasce d’età
Anche il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, si è detto d'accordo con l'estensione dell'obbligo vaccinale, anche se con distinzioni a seconda della fascia d’età.
"Almeno sopra i 40 anni per incrementare le vaccinazioni secondo me andrà fatto - ha spiegato durante la trasmissione Agorà Estate, su Rai Tre - Ma non aspetterei ottobre, perché sarebbe tardi" ha aggiunto.
Il motivo della spinta all’accelerazione è legato al rallentamento nelle somministrazioni, registrato nelle ultime sei settimane, anche in coincidenza con il periodo di vacanze e ferie estive.
L’allarme dell’Oms in Europa
Nelle scorse ore a lanciare l’allarme era stato anche il direttore dell’Oms in Europa, Kluge, che prevede un picco di contagi entro il 1° dicembre, se non ci sarà una nuova spinta alle vaccinazioni. Secondo l’Organizzazione, entro la fine dell'anno in Europa potrebbero esserci altri 236mila morti dovuti al Covid.
Al momento in Italia sono 77.532.362 le dosi inoculate. In totale, sono 37.690.148 (il 63,78% degli over 12) i cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale.
Lazio: cure a pagamento per i “No Vax”
Intanto arriva una posizione di fermezza da parte dell’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’amato, nei confronti di chi non vuole vaccinarsi: "I no vax che contraggono il Covid e finiscono nelle Terapie intensive degli ospedali del Lazio dovranno pagare i ricoveri". La “provocazione” è stata affidata a un'intervista al Messaggero, nella quale spiega come "queste persone che rifiutano la vaccinazione mettendo a rischio la libertà altrui, devono assumersi la responsabilità fino in fondo delle proprie scelte e delle proprie azioni".