Goodbye Kuna – Verso ingresso nell’Eurozona

La Croazia si prepara ad adottare l’Euro, cambio moneta dal 2023

Ultime da Eurolandia: accordo con Zagabria su passi per adesione alla valuta comune con avvio produzione di euro-moneta. Ue: rispettare criteri convergenza.

La Croazia si prepara ad adottare l’Euro, cambio moneta dal 2023

La Commissione europea, in pieno accordo con gli Stati membri dell’area dell’Euro, hanno firmato oggi un Memorandum d’intesa con il Governo di Zagabria. Si inizia così a delineare la fase di azioni pratiche che consentiranno alla Croazia di avviare la produzione di monete in Euro. È questo il momento importante in cui il Paese si sta preparando al via libera all’adozione della valuta comune atteso dall’Ue per il 2023.

 

Un protocollo-guida per abbandonare la Kuna

Per conto dell’Ue, il Memorandum è stato firmato dal Vice-Presidente esecutivo Valdis Dombrovskis, dal Commissario Paolo Gentiloni, dal Presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe e dal Governatore della Banca Nazionale della Croazia, Boris Vujcic, in una cerimonia che ha seguito la riunione informale odierna dei Ministri per l’Economia e le Finanze dell’Eurozona svoltasi a Brdo, in Slovenia.

Il documento contiene anche un protocollo che servirà da guida per ricevere assistenza dalla Commissione europea e dagli altri membri della Zona Euro. Servirà a svolgere correttamente tutti i preparativi necessari fino all’effettiva coniazione delle nuove monete. Questi includono, tra gli altri, la selezione da parte della Croazia dei modelli della faccia nazionale della moneta, secondo le procedure previste dalla Banca a Zagabria. Fanno parte del quadro di disposizioni da applicare anche l’acquisizione e la produzione di strumenti di conio e test delle monete. Infine, come da manuale, l’ultimo step riguarda le norme sulla distribuzione ed il ritiro della Kuna croata durante il periodo transitorio tra la vecchia e la nuova valuta.

 

 

Il grande step: “soddisfare criteri di Maastricht”

 “(...) Prima di poter adottare la moneta unica europea, la Croazia deve prima soddisfare tutti i criteri di Maastricht e continuare a fare progressi” sugli aspetti tecnici del passaggio all’Euro” – ha dichiarato Dombrovkis congratulandosi per i progressi compiuti da Zagabria verso il traguardo del 2023, l’ingresso nell’Eurozona. Per Gentiloni, la “forte determinazione della Croazia” ad adottare la moneta unica, sarà accompagnata dall’impegno della Commissione a sostenere il Paese “nei preparativi e sforzi messi in atto per allinearsi ai criteri di convergenza”.

La Croazia non è ancora membro dell’Eurozona. Ma la Kuna, tuttavia, fa parte del meccanismo di cambio (ERM II) a cui ha aderito dal 10 luglio 2020, data dell’ingresso del Paese nel club dei 27. La Commissione e le Zecche nazionali di Eurolandia trasferiranno alla Croazia anche i diritti d’autore oltre agli strumenti di conio richiesti. In passato sono stati firmati Memorandum equivalenti anche con la Slovenia, Cipro, Malta, l’Estonia, Lettonia e Lituania.

 

Spettro del referendum

Nonostante i croati sia entrati nello Spazio Schengen e si apprestino ad unirsi al blocco della moneta comune, permangono nel Paese preoccupazioni che scaturiscono dal sentiment di smarrimento dell’identità nazionale. I media nazionali riportano che alcuni rappresentanti politici sembrano essere preda di scetticismo nei confronti di un passaggio definitivo all’Euro, ineluttabile sia per il Premier che il Presidente della Croazia. La soluzione suggerita dai movimenti sovranisti è l’ipotesi di un referendum con il quale delegare la scelta direttamente ai cittadini. Tra gli altri dubbi, c’è il rialzo dei prezzi che potrebbe toccare i negozi e le piccole imprese faticano ad “eurizzarsi”, diversamente dai grandi brand o dalle marche commerciali che ormai sono abituati ai portafogli di consumatori che pagano in Euro.

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