Parlamento

La Camera si adegua, obbligo Green pass per deputati e dipendenti

Intanto oggi da Montecitorio via libera al decreto bis sul passaporto verde ma metà del gruppo della Lega non lo vota. Nel Carroccio è scontro aperto

La Camera si adegua, obbligo Green pass per deputati e dipendenti

La Camera dei deputati si adegua alle nuove norme che entreranno in vigore a livello nazionale dal prossimo 15 ottobre e che estendono il Green pass a tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati, compresi gli organi costituzionali. Avendo, tuttavia, i rami del Parlamento piena autonomia nel giudizio sui “titoli di ammissione dei componenti” al proprio interno, come stabilisce l’articolo 66 della Costituzione, oggi è stata la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio a dare un prima via libera.

In serata toccherà all’Ufficio di presidenza ratificare la decisione. Che, dunque, renderà obbligatorio il passaporto verde per tutti coloro che avranno accesso a uffici e Aula: deputati, dipendenti della Camera e dei gruppi parlamentari, collaboratori, giornalisti, lavoratori delle imprese appaltatrici, oltre i rappresentanti del governo, i senatori e gli ex parlamentari. A quanto si apprende nessun gruppo ha votato contro. 

 

Intanto, proprio oggi a Montecitorio è passato il decreto Green pass bis. Il provvedimento – che metà dei deputati della Lega non ha votato - ora viene trasmesso al Senato per la conversione in legge, che dovrà avvenire entro il 5 ottobre. Il decreto ha previsto, oltre alla riapertura di scuole e università, l’obbligo della certificazione verde dal 1 settembre sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza: treni, navi, traghetti e bus interregionali, aerei. E resterà in vigore almeno fino al 31 dicembre quando cesserà lo stato di emergenza. 

Ieri, invece, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge che estende il Green pass ai luoghi di lavoro pubblico e privato. Come ricordavamo, le misure entreranno in vigore dalla metà del mese entrante e anche gli organi costituzionali sono stati ‘invitati’ ad adeguarsi. 

Tra poco più di venti giorni il personale della pubblica amministrazione, comprese Authority, Consob, Banca d’Italia e ogni ente statale o locale, per avere accesso ai luoghi di lavoro dovrà esibire la carta la certificazione. Chi non ne sarà in possesso verrà considerato assente ingiustificato dal lavoro.

Tra le sanzioni non sono previste né sospensione, né licenziamento, ma verrà applicato il blocco dello stipendio. In termini pecuniari sono previsti dai 600 a 1.500 euro di ammenda. Nel settore privato scatteranno i medesimi obblighi

Restano invece  da decidere ulteriori nuove misure sul distanziamento nei cinema, nei teatri e negli stadi. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, spinge per “fare un passo avanti” verso il superamento degli attuali limiti alla capienza per gli spettacoli, pari al 50%. Sull’argomento dovrà esprimersi entro il 30 settembre il Comitato Tecnico Scientifico.

 

Domani è prevista un’audizione al Cts. “Cercherò di spiegare le buone ragioni che ci consentono di fare un passo avanti” dice il ministro, che ribadisce la sua posizione “già oggetto di una nota formale inviata al presidente del Consiglio e al ministro della Salute”. Secondo il titolare dei Beni Culturali “in presenza di mascherine, Gree Pass e tutti i controlli che già ci sono nei cinema, teatri e musei, ci sono le condizioni per superare i limiti attuali all’aperto e al chiuso. Credo che sia questa la direzione da perseguire. Ovviamente le modalità e le condizioni di questo allargamento saranno oggetto di una decisione collegiale del governo”.

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