
NaturaSì, nota catena di supermercati bio ha annunciato che farà tamponi gratis per tutto il personale che ha deciso di non vaccinarsi contro il covid. La scelta dell'azienda, come prevedibile, ha già sollevato un vespaio di polemiche tra cui Burioni che via Twitter ha risposto: "Se una catena di supermercati liscia il pelo ai novax deve mettere in conto di perdere i clienti che hanno fatto il proprio dovere di cittadini vaccinandosi. Con me NaturaSì ha chiuso".
Ma andiamo con ordine e andiamo a vedere cosa è successo
NaturaSì pagherà i tamponi ai dipendenti non vaccinati
Il noto marchio di supermercati bio NaturaSì ha comunicato tramite una lettera inviata ai 1.650 lavoratori che dal 15 ottobre, data in cui il Green pass sarà obbligatorio per lavorare sia nel pubblico sia nel privato, l’azienda sosterrà le spese per i tamponi per il personale che non si sottoporrà al vaccino. «Stiamo tutti vivendo una situazione difficile, per molti versi paradossale, innescatasi con la comparsa del virus». È quanto si legge nella lettera firmata dal presidente di EcoNaturaSì, Fabio Brescacin. «Per questo l’azienda si farà carico del costo dei tamponi del suo personale non vaccinato».
Secondo una stima del Corriere della sera, con un contributo di 10 euro a fronte dei 15 del prezzo di un tampone, NaturaSì potrebbe spendere 330 euro per ogni lavoratore dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021. Ipotizzando che i no vax siano un 10% dei lavoratori, la spesa si aggirerebbe attorno ai 115mila euro. La società ha escluso di aumentare i prezzi ai clienti per coprire i costi.
Burioni si scaglia contro la scelta di NaturaSì
Una scelta e una presa di posizione, quella di NaturaSì, che ha subito suscitato polemiche, tra le più forti quelle di Burioni che in tweet ha scritto:
Natura Sì e la libertà individuale
L’azienda sostiene la scelta di pagare i tamponi è per garantire la libertà individuale «Di una cosa siamo certi: la libertà individuale». «Nel rispetto della libertà di ognuno e per evitare discriminazioni nell’ambito del lavoro», così da «permettere a tutti di svolgere regolarmente i propri compiti in azienda». Per chi sceglie «con coscienza e responsabilità» di non vaccinarsi, NaturaSì contribuirà «al costo dei tamponi richiesti dalla legge (fino al termine dello stato di emergenza fissato al 31/12)». In questo modo, i dipendenti dei punti vendita NaturaSì non vaccinati potranno comunque svolgere le proprie mansioni, se lo Stato non dovesse provvedere «alla spesa come per i vaccini». Tutto ciò per non perdersi nel «meccanismo di lotta e di divisione tra le persone che questa situazione sta innescando».