L’incidente

Schianto aereo a Milano, i passeggeri: la famiglia romena e l’italiano

Nessun superstite tra gli 8 passeggeri a bordo del piccolo velivolo, precipitato contro un edificio vuoto, pochi minuti dopo il decollo. Chi c’era a bordo

Schianto aereo a Milano, i passeggeri: la famiglia romena e l’italiano

Poteva essere una strage di dimensioni molto maggiori, ma lo schianto del piccolo velivolo privato contro un edificio in ristrutturazione a San Donato milanese è stata comunque una tragedia.

A bordo dell’aereo c’erano 8 passeggeri e nessuno si è salvato.

Tra loro anche un imprenditore italiano, il 33enne Filippo Nascimbene. Con lui viaggiavano anche la moglie, il figlio piccolo e la suocera, di nazionalità francese e origini romene.

A guida, invece, c’era Dan Petrescu, il 68enne rumeno magnate del settore immobiliare.

 

Le vittime: l’imprenditore romeno e il 33enne italiano

Dan Petrescu, che aveva la doppia cittadinanza tedesca e romena, era un nome noto nel mondo immobiliare in Romania. Era proprio lui a pilotare l’aereo che ieri, pochi minuti dopo le 13, è precipitato schiantandosi contro un edificio in ristrutturazione alle porte di Milano e vicino alla fermata della metropolitana di San Donato e al relativo maxi-garage.

Petrescu, come confermato dalla stampa romena, era proprietario di numerosi edifici, che negli anni erano stati ceduti a grandi catene commerciali, come gli ipermercati Metro e Real. Partner di un altro “big” dell’imprenditoria romena come Ion Tiriac, si stima che il suo patrimonio si aggiri intorno ai 3 miliardi di euro. Era uno degli uomini più ricchi della Romani, dove era tornato dopo il 1989, con la caduta del regime di Nicolae Ceausescu, dal quale era fuggito in Germania in precedenza.

Tra le vittime dell’incidente aereo c'è anche suo figlio di 30 anni, Dan Stefan, nato a Monaco di Baviera e anche lui con doppia cittadinanza, oltre alla moglie di Petrescu, Regina Dorotea Petrescu Balzat, 65enne nata in Romania con cittadinanza francese. Sull’aereo anche un amico canadese di Dan Stefan, Julien Brossard, di 36 anni. 

Insieme alla famiglia Petrescu viaggiava anche Filippo Nascimbeni, imprenditore 33enne della provincia di Pavia. Con lui il figlio di poco più di un anno, Raphael, e la moglie di Nascimbene, Stephanie Caroline Alexandrescou, 34 anni. La donna era nata in Francia ed era sul velivolo insieme alla madre Miruna Anca Wanda Lozinschi, romena di 65 anni con cittadinanza francese.

 

Inchiesta per disastro colposo

Il pm di Milano Tiziana Siciliano ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di disastro colposo: come spiegato dallo stesso magistrato, non sarebbe stato segnalato nessun allarme da bordo. Sarebbe invece apparsa “un’anomalia sulle tracce del radar” prima che il mezzo precipitasse. A chiarire la dinamica dei fatti potrebbero essere le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, che sono già state acquisite dagli inquirenti. “E’ troppo presto per qualsiasi ipotesi”, ha comunque precisato Siciliano.

 

La dinamica

Mentre sono in corso le indagini per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto, è stato confermato che l'aereo privato YR-PDV di Petrescu era partito dallo scalo di Milano Linate ed è precipitato contro un edificio a San Donato Milanese mentre era diretto a Olbia nel pomeriggio del 3 ottobre.

Petrescu stava andando con la famiglia Olbia, in Sardegna, dove possiede una villa e dove ad attenderlo c'era la madre, di 98 anni.

L’aereo, un monoplano Pilatus Pc-12, era decollato dallo scalo di Linate alle 13:04:12. Meno di tre minuti dopo, esattamente alle 13:07:56 e a pochi chilometri di distanza da dove era partito, si è schiantato contro una palazzina in via 8 ottobre 2001, nel comune di San Donato Milanese. Fortunatamente l’edificio era vuoto perché in ristrutturazione, perché avrebbe dovuto ospitare uffici e un parcheggio di bus.

Secondo il tracciato del volo, disponibile sul sito di monitoraggio del traffico aereo Flightradar, pochi secondi prima di precipitare il mezzo viaggiava a circa 1.631 metri di altezza, alla velocità di 257 chilometri orari. Alle 13:07:23 inizia a perdere quota e la velocità aumenta fino a raggiungere anche i 360 chilometri orari. Sei secondi prima dell’impatto, viaggia a 270 chilometri all’ora, a un’altezza di 1.143 metri.

Alcuni testimoni avrebbero riferito di un “motore in fiamme”.

Il velivolo su cui viaggiava era stato acquistato nel 2015 da Petrescu insieme a Vova Cohn, ex azionista della squadra di calcio della Dinamo Bucarest.

 

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