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Il commento

Comunali, sconfitto il populismo. Il Pd esulta ma Roma in bilico

Batosta per il centrodestra nelle principali città del Paese. Ripiega anche il M5S di Conte. A Roma primo Michetti, l’ex ministro Gualtieri al ballottaggio

Comunali, sconfitto il populismo. Il Pd esulta ma Roma in bilico

Nel primo test elettorale del post-pandemia il centrosinistra riconquista le città più importanti del Paese, segnando una decisa battuta di arresto del populismo sia a destra che a sinistra. Il centrodestra perde ma ripiega anche il Movimento Cinque Stelle. Diverso rispetto al resto del panorama nazionale è il caso della Capitale, dove il candidato civico Enrico Michetti è primo, seguito dall’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Carlo Calenda di Azione terzo e il suo primo partito. Virginia Raggi, sindaca pentastellata uscente, è quarta.

 

A Milano per la prima volta dal 1993, da quando esiste l’elezione diretta del primo cittadino, un candidato sindaco vince al primo turno. Ne è particolarmente orgoglioso Giuseppe Sala che incassa oltre il 57,73% di consensi e stra-supera con uno scarto di oltre 20 punti percentuali Luca Bernardo, candidato di Salvini, Meloni e Berlusconi che si ferma al 31,97. La candidata 5S incassa solo il 2,70 % dei consensi. Per molti una sconfitta soprattutto del leader della Lega e di Forza Italia che nel capoluogo lombardo ‘avrebbero’ la loro roccaforte. Una scelta decisamente sbagliata quella caduta sul primario del Fatebenefratelli di Milano che non ha brillato nemmeno in campagna elettorale.

 

A Napoli vola l’ex ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, anche per lui una conferma al primo turno. Un successo che lascia sul terreno un centrodestra che supera il 21,87 per cento con il pm Catello Maresca. Nella città partenopea, come a Bologna, Pd e Cinque Stelle sono riusciti a presentare una candidatura unitaria. Nel capoluogo emiliano Matteo Lepore, ex assessore alla cultura della precedente Giunta comunale, conquista Palazzo D’Accursio e batte con oltre il 61% dei voti Fabio Battistini che si ferma al 29.

 

A Torino si va al ballottaggio, una delle sfide più agguerrite tra due contendenti vicinissimi: Stefano Lo Russo e Paolo Damilano. Mentre la candidata 5S Valentina Sganga si attesta al 9. Una batosta per il Movimento dopo cinque anni di governo della città da parte di Chiara Appendino. Anche a Trieste si va al ballottaggio: in lizza Roberto Di Piazza del centrodestra e Francesco Russo del centrosinistra.

 

L’unico successo della coalizione di Lega, Fdi e azzurri si registra in Calabria dove il candidato di Forza Italia, Roberto Occhiuto, diventa governatore con la maggioranza assoluta. Trionfa il Pd anche nei due collegi in palio per le suppletive della Camera: Siena-Arezzo e Primavalle a Roma. Il segretario dem, Enrico Letta, conquista il primo, Andrea Casu, ex segretario cittadino, il secondo. 

 

Se c’è un vincitore su tutti in questa tornata di votazioni è proprio il leader del Nazareno. Il quale alla sua prima prova elettorale alla guida del partito porta a casa un risultato assolutamente ragguardevole. Ma questo primo round delle comunali lascia in sospeso la partita più importante: quella della Capitale. Dove a un certo punto, le proiezioni di voto, davano persino Virginia Raggi avanti rispetto a Roberto Gualtieri, seconda dopo Michetti. Ma l’esito del voto che si terrà tra due settimane è tutto da costruire. Raggi e Calenda hanno totalizzato, messi insieme, un pacchetto che sfiora il 40% dei consensi.

 

In più va considerato il 4,8% dei restanti candidati sindaci (18, oltre ai primi quattro). Calenda ha già annunciato di non volere apparentamenti, ma si riserva di dare indicazioni di voto nei prossimi giorni. Difficile da prevedere anche le mosse della Raggi, visti i pessimi rapporti con il Pd. A mediare potrebbe essere il capo del Movimento, Giuseppe Conte, ma un’alleanza al secondo turno significherebbe – in caso di vittoria di Gualtieri – assicurare una quota in Giunta ai pentastellati. La sindaca uscente, a quel punto, potrebbe pretendere molto per dirottare le preferenze che le sono state accordate verso il candidato Pd. Addirittura ambire a fare la vice di Gualtieri. Per i dem sarebbe uno smacco.

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