La riforma del sistema di tassazione

Fisco, Cdm approva la legge delega senza i ministri della Lega

Il Carroccio non partecipa. Draghi: “l’assenza la spiegherà Salvini”. Tra i punti fondamentali la lotta all’evasione fiscale. Nuovi criteri per il catasto

Fisco, Cdm approva la legge delega senza i ministri della Lega

Il Consiglio dei ministri approva la legge delega sul fisco ma non tutto fila liscio a Palazzo Chigi. La Lega  prima non partecipa alla cabina di regiapoi al Consiglio stesso. Secondo indiscrezioni, oltre alla questione catasto, ce ne sarebbe una “di metodo” che ha indotto i ministri del Carroccio a disertare la riunione, perché non si possono ricevere “le carte” solo all’ultimo, non è “serio”.  Ma il premier, Mario Draghi, assicura che “scambi di informazioni ce ne sono stati”.

In ogni caso, l’assenza della Lega in Cdm “la spiegherà l’onorevole Salvini oggi o domani. Ma gli scambi avvenuti in cabina regia e nelle conversazioni avevano dato sufficienti elementi per valutare la legge delega”. Che, spiega il premier, è un contenitore, “una scatola” che va riempita di contenuti e che “si ispira a principi che ritengo giusti”. Nel corso delle conferenza stampa, cui partecipa anche il ministro dell’Economia, Daniele Franco, il presidente del Consiglio aggiunge anche: “si può avere la sensazione che questa sia l’ultima parola sul fisco ma per fortuna, o purtroppo, il processo non è così sempliceprenderà molti anni”.

 

Una volta approvata dal Parlamento, il governo avrà 18 mesi per attuare la delega fiscale emanando i decreti attuativi. A cambiare saranno il sistema nazionale della riscossione, il sistema di imposizione personale sui redditi, l’Ires e le tasse del reddito di impresa. Inoltre è previsto il superamento dell’Irap, la modernizzazione del sistema di mappatura degli immobili e la revisione del catasto ma senza cambiamenti delle tasse: “Nessuno pagherà di più o di meno”.

 

Gli obiettivi sono: la crescita economica attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione, la razionalizzazione e la semplificazione del sistema tributario – preservando la progressività, da attuarsi anche con la riduzione degli adempimenti e l’eliminazione dei ‘micro-tributi’, la riduzione dell’evasione. Come dicevano, saranno i decreti attuativi a fornire la “linea concreta dell’indirizzo da attuare”.  Spiega Franco: “Il nostro sistema fiscale è stato disegnato 50 anni fa, nei primi anni ‘70, dopodiché ci sono state molteplici innovazioni, ma il disegno va aggiornato”. Il “Parlamento ha svolto un grandissimo lavoro di indagine e ricognizione” che è raccolto nel “documento di sintesi che è il punto di partenza di questa delega”. 

Larga parte del cuneo è imputabile all’imposta sulle persone fisiche”. Quanto all’Irap il superamento avverrà “in termini graduali” e seguendo due possibili linee di intervento: “assorbendolo in altre imposte o reperendo altre coperture”. Poi c’è il contrasto all’evasione fiscale. 

Draghi e il titolare dell’Economia vedono nella “riforma” innanzitutto “un’opportunità verso un sistema più efficientee meno distorsivo”. Sicuramente, come spiega il titolare di Via XX Settembre, i pilastri della struttura fiscale come Irpef e Iva resteranno “ma verranno riconsiderati”. Importante anche la riduzione del cuneo fiscale: “in Italia per un lavoratore di reddito medio è di 5 punti superiore a quello della media europea. 


Oggi, spiega Franco, la differenza tra gettito teorico e gettito effettivo “si stima sia di circa 100 miliardi. Il contenimento è misura necessaria per ridurre le aliquote e avere una distribuzione del carico più favorevole alla crescita economica. Dobbiamo essere molto ambiziosi ma anche molto coerenti”. Per l’ex direttore generale di Bankitalia, “continuare ad abbattere l’evasione di alcuni miliardi all’anno sarebbe già un buon risultato, bisogna essere realisti su questo e non fissare obiettivi irraggiungibili”.  


Quanto alle risorse messe a disposizione il ministro dell’Economia precisa che per la riforma verranno stanziati 2 miliardi per il 2022, ma “nella preparazione della legge di bilancio nelle prossime settimane vedremo che margini ci sono per intervenire” ulteriormente.

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