Il count down

Obbligo di Green Pass sul lavoro, allarme Regioni: “Rischio caos”

I Governatori tornano a chiedere modifiche alle norme sul certificato, con l’allungamento della validità dei tamponi. Superato l’80% di immunizzati

Obbligo di Green Pass sul lavoro, allarme Regioni: “Rischio caos”

Il count down è ormai entrato nel vivo: da venerdì prossimo, 15 ottobre, il Green Pass diventa obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati.

Una scadenza che però preoccupa le Regioni, con i Governatori che sono tornati a chiedere modifiche, in particolare con l’allungamento della validità dei tamponi (oggi a 48 ore).

Non solo. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, chiede che sia possibile anche la somministrazione da parte delle imprese: "Sia permessa l'auto-somministrazione dei test in azienda" chiede il Governatore veneto.

 

Allungare la validità dei tamponi

Il timore è che, a partire da venerdì 15 ottobre quando entrerà in vigore l’obbligo di Green Pass sul lavoro, si crei il caos. L’obiettivo è arrivare a discutere di possibili modifiche mercoledì 13, in occasione della Conferenza delle Regioni. È previsto che in quella sede i Governatori spingano per una sostanziale “riorganizzazione” del sistema di rilascio del certificato per chi effettua un test, allungando i tempi di validità dalle attuali 48 ore a 72 anche in caso di tampone antigenico rapido.

Inoltre, i Governatori esortano ad autorizzare le aziende all’auto-somministrazione dei test.

Le richieste sono quelle già avanzate anche dal leader della Lega, Matteo Salvini, che aveva scritto su Twitter: “Allungare la durata minima del Green Pass da 48 a 72 ore è possibile, anzi doveroso e previsto dall’Europa. Evitare caos, blocchi e licenziamenti il 15 ottobre è fondamentale”.

In due diverse interviste i governatori leghisti di Veneto e Friuli avevano usato parole chiare: “Il governo deve intervenire tempestivamente, per consentire alle imprese di organizzarsi” aveva detto Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni.

“Non saremo in grado di offrire a tutti i non vaccinati un tampone ogni 48 ore. Gli imprenditori con cui parlo io sono preoccupatissimi” aveva incalzato Zaia, secondo cui ci sono almeno 300mila lavoratori non immunizzati che non possono sottoporsi a tampone ogni 48 ore, anche per mancanza di un numero adeguato di strutture alle quali rivolgersi.

 

Rischio caos da venerdì

A temere una paralisi nel mondo del lavoro, dove sono ancora in molti a non essersi vaccinati, è anche la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini, che però indica un’altra strada: “Va valutata davvero molto seriamente da parte del governo l’opportunità di introdurre l’obbligo vaccinale, perché non si può rischiare di compromettere da una parte la salute pubblica e dall’altra la ripresa economica. Secondo Berini il Green pass “si è dimostrato il passepartout per uscire dalla pandemia” ma “purtroppo sono milioni nella fascia di età lavorativa” i non vaccinati e “ora rischia di creare il caos nelle aziende per il numero abnorme di tamponi” necessari.

 

Vaccinazioni, superato l’80%

Intanto si è superata la soglia dell’80% di vaccinati in Italia. Secondo l'ultimo aggiornamento del report vaccini, ha completato il ciclo vaccinale l'80,01% della popolazione over 12, mentre almeno una dose di vaccino è stata somministrata all'84,66% della popolazione.

I cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale sono 43.215.224 mentre le dosi di vaccino somministrate in totale sono 86.171.492. L'80% della popolazione vaccinata era la quota indicata dal governo come obiettivo della campagna.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA