Effetto pandemia

Global Handwashing Day, come la pandemia ha cambiato l’igiene

Oggi la giornata mondiale del lavaggio delle mani. Come il Covid 19 ha modificato le abitudini mondiali, rendendo automatico un gesto che non lo era

Global Handwashing Day, come la pandemia ha cambiato l’igiene

Sapevamo tutti che lavarsi le mani fosse importante, ma con la pandemia questo semplice gesto è diventato fondamentale, a volte al punto tale da poter rappresentare il discrimine tra l’ammalarsi o no di una malattia che ha fatto così tante vittime nel mondo.

Ecco perché la Giornata Mondiale per il lavaggio delle mani – in inglese Global Handwashing Day – che dal 2008 si celebra ogni 15 ottobre, rappresenta un’occasione per sottolineare il valore del gesto come ‘salva-vita’.

 

Perché una Giornata mondiale del lavaggio delle mani

Istituita nel 2008, la Giornata del lavaggio delle mani ha visto crescere ogni anno il numero di iniziative di sensibilizzazione sull’importanza di questo semplice gesto. Ma mai come nel 2020 la partecipazione e il coinvolgimento aveva raggiunto livelli come quelli dello scorso anno, complice la pandemia da Covid-19. L’ultimo Global Handwashing Day, infatti, ha interessato oltre 770 milioni di persone in 150 Paesi attraverso campagne, eventi digitali o in presenza.

Se ogni anno la Giornata è dedicata a uno specifico tema, quest’anno lo slogan scelto è “Our future is at hand – let’s move forward together” (Il nostro futuro è a portata di mano, andiamo avanti insieme).

 

Lavare le mani salva la vita

Secondo una ricerca condotta da Initial, il 73% degli intervistati a livello mondiale è diventato consapevole dell’importanza del lavaggio delle mani, dove si annidano germi, batteri e tramite cui possiamo entrare in contatto anche con virus come il sars-Cov2. Eppure solo poco più della metà degli italiani (il 53%) ha dichiarato di lavarsi le mani più frequentemente quando si trova in luoghi al chiuso, contro il 64% a livello mondiale.

La ricerca ha mostrato come a cambiare non sono stati solo i comportamenti, ma anche la consapevolezza. Il 95% degli intervistati nel mondo concorda di essere ora molto più propenso a lavarsi le mani dopo aver usato bagni pubblici per prevenire la trasmissione di germi.

“A prescindere dalla disponibilità di servizi dove lavarsi le mani – fa sapere Initial - il 58% dei rispondenti a livello globale ha dichiarato che in futuro userà soluzioni igienizzanti per proteggersi contro i virus comuni, a dimostrazione di quanto la consapevolezza sull’igiene delle mani sia cresciuta. In Italia, questo dato è leggermente più basso, attestandosi al 50%.

Quanto alle differenze di genere, le donne italiane sembrano essere più inclini a un cambio di abitudini: il 59% afferma di lavarsi più frequentemente le mani, rispetto ad appena il 45% degli uomini.

 

Quando il sapone non c’è

Oltre ad aver compreso le conseguenze, in termini di prevenzione, di un semplice gesto, pare che sia cresciuta la necessità di poter dotare anche popolazioni più disagiate degli strumenti per una corretta igienizzazione, laddove invece oggi acqua, sapone e disinfettanti non sono così diffusi.

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