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Il premio Lifetime Achievement Award

Festa del Cinema di Roma, Quentin Tarantino premiato da Dario Argento

Il regista ha ricevuto il premio Lifetime Achievement Award. E parlando al pubblico dell’Auditorium ha detto un film in Italia? “Mi piacerebbe da pazzi”

Festa del Cinema di Roma, Quentin Tarantino premiato da Dario Argento

Accolto come una superstar alla Festa del Cinema di Roma 2021, Quentin Tarantino, è stato premiato da un emozionato Dario Argento, che gli ha consegnato il premio Lifetime Achievement Award, esclamando: “Viva Quentin Tarantino”.  E a sorpresa, Tarantino, è stato omaggiato anche con un video inviato da Samuel L. Jackson, John Travolta e Christoph Waltz, che si sono congratulati con lui. 

 

Il regista ha entusiasmato il pubblico dell’Auditorium raccontando aneddoti e parlando dei suoi film cult, che hanno cambiato fatti storici. Tarantino ha svelato che il finale di Bastardi senza gloria, è stato deciso all’ultimo: "Mentre scrivevo la sceneggiatura non sapevo come uscirne, e ho deciso di uccidere Hilter. In un’ intervista mi hanno detto che avevo usato lo stesso finale anche in C'era una volta a Hollywood, ho risposto che potevo permettermelo, perché è il mio finale. È roba mia”.

 

Appassionato del genere spaghetti western, Tarantino, non ha nascosto che gli piacerebbe girare un film in Italia: “Mi piacerebbe da pazzi, e anche a mia moglie piacerebbe, devo solo trovare la storia giusta. Sarebbe una benedizione, specialmente girare a Cinecittà. Per ora è solo un’idea, ma questa “cosa” da girare in Italia potrebbe essere nello stile dello spaghetti western con tutti i personaggi che parlano lingue diverse”. E poi si commuove ricordando il lavoro fatto con Ennio Morricone per The Eithful Eight, film con il quale il nostro grande musicista ha vinto l’unico Oscar a parte quello alla carriera: “Era un sogno lavorare con Ennio, il mio compositore. Gliel’avevo chiesto da anni se potevamo lavorare insieme, facendo The Eightful Eight ho capito che volevo una colonna musicale originale. Se me l’avesse negata non l’avrei fatta scrivere da nessun altro”.  

 

Autore di un libro uscito da poco, C’era una volta a Hollywood (La Nave di Teseo), Quentin ha anche parlato di quando da giovane leggeva i libri tratti dai film: “Alla fine ne ho fatto uno anche io perché volevo che i miei personaggi continuassero a vivere. Del resto quanto ho studiato per creare Rick Dalton e il suo stunt-man Cliff, meritavano di essere approfonditi!”. E ha detto la sua anche su un film che, dice, “non dovrebbero essere state mai fatte, come Nascita di una nazione di Griffith: “E’ il film che ha ridato la possibilità al Ku klux klan  

di riformarsi e ha messo in scena il peggio dello spirito americano, esaltando soprattutto il vizio schiavista degli stati del Sud. All’epoca nessuno impedì’ a Griffith di farlo, nel tempo sarebbe diventato impossibile per lui, specie dopo la Seconda Guerra Mondiale, ma così va la Storia. Per questo forse amo cambiarla”.

 

La pandemia ha ucciso il cinema? Per Tarantino è impossibile prevederlo: “Io ho una sala cinematografica di revival, la New Beverly, e dopo la pandemia è piena tutte le sere, c'è voglia di tornare. Ho appena comprato un'altra sala. Non credo che il cinema sia morto, certo parliamo di un fenomeno di nicchia. Ma i film da 3 mila sale da apertura non so che fine faranno, staremo a vedere.  Tarantino, padre di un bambino di 2 anni,  ha deciso che il decimo, sarà il suo ultimo film, è a quota nove: smetterà davvero?

“Le mie priorità sono un po’ cambiate – ha confessato- da quando è nato mio figlio, ma in fondo è stato quasi fatto apposta come tempistica. C’è un motivo per cui è successo a fine carriera e non quindici anni fa. Certo, le mie priorità sono cambiate in modo significativo”. E sull’ipotesi che Kill Bill 3 possa essere il suo decimo film, il regista ha detto: “Perché no, potrebbe anche essere".

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