Europa League

Le pagelle della Lazio in Europa: con il Marsiglia finisce 0-0

La Lazio pareggia sotto gli occhi del proprio publico in un Olimpico gremito e caloroso, per una partita di buon livello e dalle tante occasioni goal

Le pagelle della Lazio in Europa: con il Marsiglia finisce 0-0

Nella serata più complessa per il percorso europeo della Lazio, i biancazzurri escono con un pareggio a reti bianche, contro l'Olympique Marsiglia di Sampaoli, sotto il pubblico romano. Una gara ben gestita dai bianco azzurri, che subiscono la velocità dei francesi e i vari infortuni di alcuni elementi, incapaci di terminare la gara. In risalto Zaccagni, che gioca finalmente una gara da leader, così come il solito Immobile, sempre sul pezzo. Meno positivi Felipe Anderson e Milinkovic-Savic, affaticati dall'ultima gara. Si riscatta finalmente Strakosha, che ci teneva particolarmente dopo l'errore in Turchia. Risultato comunque importante per le sorti nel girone di Europa League.

 

Le pagelle della Lazio:

Thomas Strakosha voto 7: Stava cadendo pian piano in un limbo che forse nemmeno appartiene alle sue qualità, tutto sommato importanti, viste le tante presenze con il club di Lotito e la giovane età. Ha fame e rabbia, si vede, salvando due volte il risultato nel primo tempo, gestendo il pallone con i piedi in maniera rapida e uscendo in anticipo con coraggio.

 

Adam Marusic voto 6: Tra tutti è quello che preferisce eseguire il compitino alla lettera, lasciando da parte grandi incursioni sulla fascia o giocate rischiose. Rimane la maggior parte delle volte in copertura, al contrario del compagno parallelo di fascia. Preferisce gestire il paleggio da dietro, tentando talvolta di accentrarsi per aiutare i due centrali. È una riserva affidabile, che fa il suo, ma non fa la differenza come altri. 

 

Luiz Felipe voto 7: È in partite come queste che si può capire la reale crescita del centrale brasiliano, che nonostante la giovane età, sta diventando pian piano il faro di una difesa assai ferita. Il fatto però più notevole nella sua crescita è essere pericoloso con costanza in area avversaria: per ben due volte sfiora la rete, con i difensori avversari che si salvano per miracolo. Nella ripresa gioca correttamente, effettuando anche un’intervento da capogiro a sette minuti dalla fine.

 

Francesco Acerbi voto 6,5: Che la sua presenza in campionato sia essenziale, non c'è dubbio e queste settimane di assenza lo stanno dimostrando. La grande capacità dell'ex Sassuolo è saper gestire dall'inizio la manovra dell’impostazione nel palleggio, che nasce dalle sue giocate in verticale. Ha di fronte a lui diverse punte rapidi, che limita grazie alla fisicità imponente. Soffre un po’ in velocità: si vede che ha perso lo spunto di lucidità, visto qualche anno fa. 

 

Manuel Lazzari voto 6,5: Vive due fasi diverse nella gara, passando continuamente da una fase di grande sicurezza offensiva, ad una paura di sbagliare quando si tratta di trattenere Lirola. Palla al piede è imprendibile, riesce sempre a superare l’uomo, percorrendo l'intera fascia e creando tante palle goal. La difesa a quattro non è ancora il suo forte, ma il tecnico crede in lui e se è a disposizione, visti anche i diversi infortuni, deve per forza giocare da subito. 

 

Sergej Milinkovic-Savic voto 6:Non nella sua serata migliore, probabilmente la gara con l'Inter lo ha sfiancato parecchio e Sarri decide di sostituirlo ad inizio secondo tempo, per averlo al massimo delle forze domenica. Si limita a contenere Payet quando si inserisce tra le linee, facendo prevalere il suo imponente fisico. Sulle giocare personali preferisce non insistere, limitandosi a diversi palloni sulla punta in verticale. In ogni caso mostra sempre la sua forza in mezzo al campo, arrivando sempre per primo su tutte le palle.

 

Danilo Cataldi voto 7: Sta vivendo una seconda carriera, dopo diversi anni in salita. Nasce come prodigio futuro, sulla bocca di tutti, poi si va a perdere pian piano, sfiorando la possibilità di finire in Serie B. In questa stagione invece Sarri sta credendo in lui e nel suo tocco palla elegante. Si muove con sicurezza, saltando più volte l’uomo sulla trequarti e tentando con coraggio giocate azzardate, spesso azzeccate. È una soluzione valida per far rifiatare le prime scelte, perché mescola un piede educato ad una visione difensiva essenziale. Bella sorpresa. 

 

Toma Basic voto 6: Pecca un po’ in confronto alla scorsa gara, mostrando meno coraggio nel tentare qualche soluzione in più. Picchia molto, giocando con il suo fisico e inducendo gli avversari ad una pressione alta, vista anche il baricentro arretrato in cui si muove. Più di una volta non segue l’azione, limitando gli inserimenti in area e sprecando diversi buchi lasciati dagli avversari. Bene per il sacrificio, meno per il cuore sputato in campo. (Luis Alberto voto 7: Fa la differenza sempre se è in partita, se si muove come solo lui sa fare. Entra e propizia due occasioni importanti, sfruttate male dagli attaccanti avversari.)

 

Felipe Anderson voto 6: Quando punta l'uomo è sempre pericoloso, ma anche lui non ha la batteria del corpo infinita, giocando una gara più anonima del solito. Si vede che sta un po’ sulle gambe, non tentando i soliti scatti che lo contraddistinguono. Sbaglia due palloni importanti dietro, gestendo male l'egoismo in certe occasioni. Il tecnico toscano lo sostituisce presto, probabilmente con l’ambizione di averlo al meglio contro il Verona.(Pedro voto 6: Non fa molto di più in confronto al compagno brasiliano. Si unisce alla cavalcata finale, senza però particolari giocare importanti)

 

Ciro Immobile voto 7: Quando si analizza Ciro nelle sue prestazioni è sempre difficile fare un criterio unico nella valutazione. Se osservassimo le occasioni fallite, sono tante e spesso in maniera goffa, esagerata. L’impegno però, unito alla presenza da leader puro, lo rendono protagonista in quasi tutte le occasioni create dai biancocelesti: si inserisce alle spalle, da profondità ai suoi e difende con fisicità le ripartenze del team. È il cuore della Lazio, seppur meno concreto del solito. E anche sfortunato, con il solito palo dall’esterno. 

 

Mattia Zaccagni voto 7,5: Tra i migliori in campo, finalmente. Qualità, quantità e stranamente anche un’importante leadership, in stile Verona. Si prende carico di tutte le azioni della Lazio, muovendosi per il primo passaggio sino alla conclusione nello specchio. Punta spesso l'uomo, illuminando il campo con giocate di fino e recuperi sulla trequarti avversaria. Da lui ci si aspetta questo tipo di prestazioni sempre, seppur il ruolo sull'esterno non è la mattonella che predilige. In zona centrale è imprendibile. (Moro voto 6,5: Entra bene, proponendosi molto e giocando con caparbietà. Spinge molto nel finale, tirando fuori la freschezza necessaria al resto del gruppo. Mette due palloni importanti dentro l’area.)

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA