G20 - le conclusioni

G20, Draghi: “Un successo”. Impegno sul clima, ma senza date

Chiuso il summit a Roma, per lasciare spazio alla Cop26 a Glasgow. I risultati ottenuti e i traguardi che ancora mancano da raggiungere. I big ora a Glasgow

G20, Draghi: “Un successo”. Impegno sul clima, ma senza date

Il G20 è stato un successo, ma non è stato facile raggiungere questo accordo". Le parole di Mario Draghi, alla conferenza stampa finale del G20 di Roma, sono all’insegna dell’ottimismo, anche se il premier non nasconde difficoltà e qualche limite.

"Quelle del "Covid, clima, salute, diseguaglianze" sono "sfide epocali e esistenziali" che abbiamo davanti o che abbiamo affrontato.

Il primo e più grande obiettivo riguarda proprio il clima e la parola d’ordine, secondo il presidente del Consiglio, è senza dubbio “cooperazione”. Ecco luci e ombre

 

Clima: impegno al tetto di 1,5 gradi (ma senza data)

"Per la prima volta i Paesi del G20 si sono impegnati a mantenere l'obiettivo di contenere il riscaldamento in 1,5 gradi con una serie di azioni. Per la prima volta tutti i Paesi del G20 riconoscono la validità scientifica della necessità di mantenere il riscaldamento in 1,5 gradi e si impegnano con un linguaggio abbastanza significativo a raggiungere o comunque non perdere di vista questo obiettivo". Così il premier Draghi, che ha sottolineato il maggior risultato del G20 sul clima, non senza nascondere un altro aspetto: quello della cooperazione, che ha permesso di fissare stanziamenti. "Abbiamo gettato le basi per una ripresa più equa e trovato i nuovi modi per sostenere i paesi nel mondo – ha chiarito Draghi - 609 miliardi sulla base dei diritti speciali di prelievo sono dedicati per la prima volta ai paesi più vulnerabili".

 

Il compromesso per includere la Cina

Se da un lato Draghi sottolinea "Siamo orgogliosi di questo risultato, ma siamo solo all'inizio, serve un’azione più forte di quella intrapresa finora" e aggiunge "Siamo riusciti a mantenere vivi i nostri sogni, impegnarci a ulteriori provvedimenti, stanziamenti giganteschi, ulteriori promesse di riduzione”, dall’altro lascia intuire la decisione di un accordo “a metà”, come lo ha definito qualcuno, condizionato dalla posizione cinese.

Il premier, però, sottolinea l’aspetto positivo: "Dalla Cina mi aspettavo un atteggiamento più rigido, se è cambiato qualcosa è il linguaggio, più proiettato al futuro e non ancorato al passato. E poi la Cina ha accettato la valenza scientifica di quel grado e mezzo. Non sono impegni facili". 

"Dobbiamo ascoltare il punto di vista degli altri condividendo le ambizioni. Questo ha fatto l'Italia con India, Russia, Cina.

 

Le ombre: niente date sulla fine del carbone

Quanto al limite del summit, riguarda principalmente la mancanza di una data nella fine al ricorso al carbone. Nel documento finale, infatti, si conferma anche l'impegno a raggiungere la cosiddetta "neutralità carbonica" "entro la metà del secolo o intorno alla metà del secolo”, ma il riferimento preciso al 2050 è stato eliminato dal testo.

Draghi, però, sottolinea ancora la positività di aver “raggiunto un obiettivo importante, mettere fine al finanziamento all'energia a carbone non abbattuta. E anche una qualche forma di impegno non netto, ma molto probabile a fare in modo che siano molto limitate le nuove centrali a carbone. Per la Cina e l'India che abbiamo sentito una maggiore disponibilità a incamminarsi verso questi obiettivi".

 

Aiuti per Afghanistan, tensioni crescenti a Taiwan

Un’intesa è giunta anche sul fronte della crisi afghana, con l'Ue che “ha preso la guida di questo sforzo e ha promesso di dare un miliardo di euro di aiuti per affrontare la crisi umanitaria di proporzioni molto grandi ma che ancora non si percepisce" spiega Draghi, che non nasconde le tensioni crescenti tra Usa e Cina, dopo che Pechino ha invaso nuovamente lo spazio aereo a Taiwan: "È ovvio ci siano quadranti in cui ci sono tensioni, ma ci sono sempre state, però siamo riusciti a superarle. Non so quale sarà l'evoluzione, ma anni fa un articolo del Newyorker sulle relazioni Cina-Usa diceva 'Fight- Fight e Talk-talk', è quello che succede sempre. Se si mantiene fissa la volontà di lavorare insieme, e devo dire che anche nell'ultima assemblea generale dell'Onu, al di sopra delle polemiche, questa volontà era molto presente".

 

Pandemia e vaccini

Altro tema caldo quello della lotta alla pandemia da Covid. In questo caso "L'impegno è quello di vaccinare il 40% della popolazione mondiale quest'anno e il 70% l’anno prossimi. È un impegno gigantesco" non ha nascosto il capo del Governo, aggiungendo: "è un impegno che è stato confermato da tutti".

 

Stop ai dazi Ue-Usa

Infine, un altro traguardo importante sul fronte delle relazioni tra le due sponde dell’Oceano atlantico è la fine dei dazi, che erano stati decisi nel 2018 dall’allora presidente statunitense, Donald Trump, sull’importazione di acciaio e alluminio europei, ai quali Bruxelles aveva risposto con misure analoghe su prodotti iconici e importanti per l’economica Usa, come motociclette, whiskey, burro di arachidi. L’intesa  stata siglata da una stretta di mano tra il presidente americano, Joe Biden, e quella della Commissione Ue, Ursula Von del Leyen.

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