Mappatura e liberalizzazione

Ddl concorrenza 2021: cosa cambia per ambulanti, spiagge e rifiuti

Oggi in consiglio dei Ministri il disegno di legge su temi spinosi. Trovato un compromesso: no alla liberalizzazione. Si mapperanno le aree balneari

Ddl concorrenza 2021: cosa cambia per ambulanti, spiagge e rifiuti

Nessun braccio di ferro che porti a nuovi rinvii, quanto piuttosto una soluzione che permetta di procedere con il Pnrr e ottenere i fondi europei. L’obiettivo del premier, Mario Draghi, sembra essere raggiunto.

Per mettere la parola “fine” occorrerà attendere solo il pomeriggio, quando il consiglio dei Ministri si riunirà per approvare il Ddl Concorrenza, che esclude nuove norme per venditori ambulanti e spiagge, ma indica la strada verso una mappatura per conoscere la reale situazione e procedere, solo in un secondo momento, a una liberalizzazione.

Dopo decine di incontri e non pochi rinvii, il testo è pronto, con 34 articoli che presumibilmente riceveranno il via libera dopo il pre-vertice dei tecnici e all’indomani della riunione della cabina di regia.

Ecco cosa cambia.

 

Balneari: verso “l’operazione trasparenza”

C’è chi l’ha ribattezzata proprio “operazione trasparenza”: si tratta della volontà di arrivare a una vera mappatura per conoscere lo stato dell’arte sulla gestione delle aree balneari italiane. Non una liberalizzazione, quindi, che avrebbe (e ha già trovato più volte in passato) l’opposizione del centro-destra. L’obiettivo è quello, però, di superare il nodo della direttiva Bolkestein, intanto acquisendo i dati sugli attuali gestori, il tempo da cui detengono le aree e quanto versano in termini di canone. Solo alla luce di un quadro aggiornato si potrà procedere con future gare di assegnazione degli arenili demaniali. Per ora, dunque, questo capitolo resta fuori dal testo, così come quello relativo agli ambulanti.

 

Da servizi pubblici ai farmaci

Nel testo, però, c’è spazio anche per altre categorie, come quella dei medici. Nel Ddl, infatti, dovrebbe esserci un pacchetto di nuove norme per le nomine dei dirigenti, rivedendo i poteri dei direttori generali, mentre si vorrebbe accelerare l’immissione in commercio di nuovi farmaci e migliorarne la distribuzione.

Quanto alle concessioni idroelettriche, che sollevava dubbi in particolare nella Lega (e nei governatori del Nord) si sarebbe trovato un accordo sull’intervento dello Stato, che arriverebbe solo in caso di ritardi da parte delle Regioni nelle adempienze.

Sui servizi pubblici locali, invece, si dovrebbe seguire la strada della delega anziché delle norme subito operative, per avere più tempo per mettere a punto gli interventi e trovare accordi all’interno della maggioranza. Le altre novità, infine, dovrebbero riguardare gare per l’installazione delle colonnine di ricarica, l’estensione della banda larga, ma anche l’obbligo di risarcimento diretto anche per le compagnie assicurative con sede all’estero, oltre a un elenco di una serie di attività che non avranno più bisogno di autorizzazioni per partire.

Infine, semplificazioni sono in arrivo anche sulla gestione dei rifiuti, fissando standard qualitativi sulla parte di “recupero” che i gestori sono tenuti a rispettare.

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