Senza auto

Nuovo effetto Brexit, guai per i patentati nel Regno Unito nell’Ue

Chi ha preso la licenza di guida britannica deve sostenere un esame per vedersela riconosciuta anche in Europa. Ma è ingorgo in tutte le motorizzazioni

Nuovo effetto Brexit, guai per i patentati nel Regno Unito nell’Ue

Non bastava la pandemia, che ha di fatto creato ritardi nel rilascio e rinnovo delle patenti, a causa della chiusura degli uffici nei mesi scorsi. Ora ci si mette anche la Brexit, che causa un altro caos. Questa volta, infatti, a pagare le conseguenze dell’uscita del Regno Unito dall’Europa sono gli automobilisti che hanno conseguito la licenza di guida proprio nella terra di Elisabetta II e che ora rischiano di dover sostenere un nuovo esame per vedersela riconosciuta anche in Europa.

 

Stop alle patenti “targate Uk”

Il disagio riguarda coloro che, risiedendo nel Regno Unito e avendo preso la patente, in seguito alla pandemia hanno fatto ritorno nei Paesi d’origine, senza però vedersi più riconoscere la licenza di guida, come accadeva fino a prima che entrasse in vigore la Brexit.

La conseguenza è che, per poter guidare, devono sostenere gli esami in uno degli Stati Ue. Cosa non semplice, dal momento che il lockdown e la pandemia hanno portato con sé una serie di ritardi ancora non smaltiti: pratiche arretrate che in alcuni casi possono costringere ad attendere fino a un anno e oltre.

Inutile specificare che il problema riguarda anche l’Italia.

 

A piedi…anche in Italia

Il problema riguarda anche chi è tornato nel Belpaese e ora è costretto ad andare a piedi o comunque a rinunciare a guidare l’auto, perché la propria patente, ottenuta nel Regno Unito, ora è considerata extraeuropea e dunque non valida. A prevedere un apposito esame per il riconoscimento della licenza di guida è, infatti, l’articolo 135 del Codice della strada. Esiste, però, anche un’eccezione: le norme italiane consentono un anno di tempo per l’adeguamento del documento, non dal cambio di residenza (che si presume avvenga in poco tempo dal trasferimento dal Regno Unito), bensì dal 1° gennaio 2021, data in cui la patente è diventata extracomunitaria (circolare 300/A/3855/21/111/84/2/7, emanata dal ministero dell’Interno il 23 aprile).

 

Un problema europeo

Insomma, per mettersi in regola ci sarebbero ancora un paio di mesi, per chi ancora non avesse provveduto. Il rischio è di non fare in tempo, soprattutto perché gli unici Paesi europei dove i tempi per il rilascio della patente sono rimasti identici sono Norvegia e Ungheria, secondo quanto riporta l’Efa, la federazione europea delle autoscuole. Per tutti gli altri la media è di 17 mesi, quasi un anno e mezzo. Tra i record negativi c’è quello della Francia (26 mesi), ma anche quello dello stesso Regno Unito (16 mesi), mentre per Belgio e Olanda si stima un periodo medio di attesa di 10 mesi.

 

Come si adegua la patente britannica

La prassi da seguire è identica a quella prevista per ottenere la patente per la prima volta, quindi occorre sostenere un esame teorico, che dimostri la conoscenza del Codice della Strada, e uno pratico di guida. Esattamente come per i neopatentati, inoltre, sono previsti limiti di velocità più bassi per chi ha appena ottenuto la licenza, così come restrizioni nella potenza dei mezzi che possono essere guidati, mentre in caso in infrazione i punti decurtati dalla patente stessa raddoppiano.

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