Il dopo Mattarella

Corsa al Quirinale, Repubblica lancia il nome di Giuliano Amato

Mentre all’interno della Lega si tenta di ricucire tra Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, spunta il nome del “Dottor Sottile” per il dopo Mattarella

Corsa al Quirinale, Repubblica lancia il nome di Giuliano Amato

Prima l’ipotesi di un semipresidenzialismo con Mario Draghi al Quirinale, pur continuando a guidate Palazzo Chigi, lanciata dal ministro leghista Giancarlo Giorgetti. Ora spunta il nome di Giuliano Amato. Potrebbe essere lui a diventare il prossimo presidente della Repubblica, almeno secondo i rumors che circolano in queste ore.

 

Il “Dottor Sottile” al Quirinale

Prima era stata un’indiscrezione, alla quale non era stato molto peso. Ma col passare delle ore il nome del “Dottor Sottile” circola in maniera sempre più consistente. Secondo quanto trapelato, a parlare di questa ipotesi sarebbero stati il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e il collega allo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, in occasione della recente cena in pizzeria.

A confermare l’interesse verso il nome di Giuliano Amato, però, non ci sarebbero solo i due esponenti del M5S e della Lega. Secondo quanto riferisce Repubblica, anche all’interno del Pd si valuterebbe questa possibilità, tanto che qualcuno afferma che "Quello di Amato è un nome sul tavolo".

 

Letta: “Gioco assurdo”

Ufficialmente, però, il segretario del Partito Democratico si mostra “tiepido” e afferma di non volersi far coinvolgere in quello che ritiene un "gioco assurdo": "Noi siamo gli unici che non stanno partecipando a questo assurdo gioco del Quirinale. Mi sembrano dei criceti nella ruota: ogni giorno un nome nuovo e tutti dietro a discutere. Di Quirinale si parlerà a gennaio, oggi si parla della manovra, delle scelte che riguardano il futuro degli italiani".

Se Letta invita il partito all’unità (e al silenzio sulla corsa per il Colle), a parlare è stato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando: "Draghi non è una personalità facilmente fungibile, ma non penso che sia l'unica riserva della Repubblica, non credo che sia l'unico che possa svolgere dei ruoli e credo che questo non lo pensi lui per primo".

A parlare di un’ipotesi femminile, invece, è stato il senatore Andrea Marcucci: "Draghi? Sono tra coloro che si augurano che il Presidente del Consiglio stia a Palazzo Chigi per lungo tempo, anche dopo le elezioni del 2023. Al Quirinale? Vorrei una donna".

 

Il precedente mancato di Amato

In realtà non è la prima volta che si pensa alla figura dell’ex Ministro e premier per il Colle. Già sette anni fa, al momento di scegliere il successore di Giorgio Napolitano, la sua “candidatura” era stata vagliata, anche se poi Matteo Renzi decise di puntare su Sergio Mattarella. Il nome di Amato potrebbe, secondo i ben informati, rappresentare una soluzione transitoria e di alto profilo, almeno fino alle elezioni politiche in programma nel 2023. Permetterebbe, dunque, di far terminare il mandato a Mario Draghi alla guida dell’esecutivo, per poi eventualmente passare al Quirinale. Resta il fatto, però, che una simile ipotesi è quanto mai azzardata, perché non prevista dalla Costituzione.

 

Forza Italia punta (sempre) su Berlusconi

Dal centrodestra, invece, Antonio Tajani insiste per la candidatura di Silvio Berlusconi: "Lo considero un grande capitano d'industria, un grande uomo di sport e un politico che, anche sul palcoscenico internazionale, ha dimostrato di avere capacità e seguito come ha dimostrato ad esempio l'incontro tra Bush e Putin. Ha tutte le carte in regola". Quanto a Giorgetti che immagina invece Draghi al Quirinale, il coordinatore nazionale di Forza Italia ha commentato: "Giorgetti ha le sue idee".

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