Pandemia nel mondo

Covid, Austria in lockdown non vaccinati. Germania verso smart working

A Vienna vita sociale off limits per i non immunizzati. In Germania, intanto, preoccupano i numeri della quarta ondata. Israele: vaccinazione ai bambini

Covid, Austria in lockdown non vaccinati. Germania verso smart working

Dopo aver iniziato con le prime restrizioni una settimana fa, dalla mezzanotte in tutta l’Austria è entrato in vigore il lockdown per i non vaccinati. A chi non si è sottoposto a immunizzazione con il siero, cioè circa un terzo della popolazione, non è consentito l’accesso a ristoranti, bar, palestre o cinema. Si può uscire solo per fare la spesa essenziale, per andare al lavoro con tampone negativo o per una breve passeggiata intorno a casa.

Intanto anche in Germania aumentano le restrizioni e si pensa al ritorno allo smart working, anche se non al 100%. In Israele, invece, è arrivata l’autorizzazione alla vaccinazione per la fascia pediatrica dai 5 agli 11 anni, come era accaduto pochi giorni fa negli Stati Uniti.

Il punto.

 

Austria: lockdown per 2 milioni di abitanti

Secondo l'agenzia di stampa austriaca Apa, le restrizioni al via dalla mezzanotte interessano da queste ore circa 2 milioni di persone in un Paese che conta quasi 9 milioni di abitanti. Rimangono esclusi i bambini al di sotto dei 12 anni perché manca ancora l’autorizzazione alla immunizzazione, a cui l’Ema potrebbe dare il proprio via libera entro metà dicembre.

Per ora il lockdown durerà 10 giorni e alla polizia è stato chiesto di effettuare controlli su chi circola per le strade, come riferito dal Cancelliere. Proprio Alexander Schallenberg si è detto preoccupato per la situazione: "È nostro compito come governo dell'Austria proteggere le persone" ha spiegato il capo del Governo, aggiungendo: "Quindi abbiamo deciso che a partire da lunedì ci sarà un lockdown per i non vaccinati".

"L'Austria ha un tasso di vaccinazione vergognosamente basso, la situazione pandemica è grave e non stiamo facendo questo passo alla leggera ma purtroppo è necessario - ha spiegato ancora il Cancelliere - La situazione è grave. Non decidiamo questa misura a cuor leggero, ma purtroppo è necessario". In Austria si è vaccinato il 65% della popolazione, un dato leggermente inferiore rispetto alla media europea (67%).

 

Germania, verso lo smart working

Intanto in Germania si pensa di tornare allo smart working di fronte alla nuova ondata dell'epidemia di Covid. La misura era stata revocata all'inizio di luglio. L’idea è di disincentivare il ritorno in ufficio, consentendolo solo in presenza di un "motivo economico convincente". Per lavorare fuori casa, però, occorrerebbe un certificato di vaccinazione o di guarigione dal virus, o un test negativo. A fare il punto sulla situazione sarà comunque un "vertice sul Covid" dei leader federali e regionali in programma giovedì.

 

Israele, vaccinazioni ai bambini tra 5 e 11 anni

Come già accaduto negli Stati Uniti, dove le somministrazioni sono iniziate l’8 novembre, ora anche Israele autorizza la vaccinazione nella fascia pediatrica tra i 5 e gli 11 anni, con siero Pfizer. "La maggior parte degli esperti ha ritenuto che i benefici di questa vaccinazione per i bambini sarebbero stati maggiori dei rischi, il che ha portato alla decisione di autorizzare il vaccino per queste età" ha spiegato il ministero della Salute in una nota. In estate erano iniziate le vaccinazioni per gli adolescenti tra i 12 e i 17 anni. Lo stato ebraico è stato uno dei primi paesi a lanciare una imponente campagna di vaccinazione, fin dallo scorso dicembre, grazie a un accordo con il colosso farmaceutico Pfizer. Ad oggi sono 5,7 milioni su 9 milioni di abitanti complessivi ad aver completato il ciclo vaccinale.

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