
Introdotto dal Governo Conte e mandato “in soffitta” dall’esecutivo Draghi, il sistema di rimborso per i pagamenti effettuati con moneta elettronica è ormai alle battute finali.
Entro fine novembre, il ministero dell’Economia dovrà rimborsare tutti coloro che hanno compiuto più transazioni nei primi sei mesi del 2021. In “palio” anche bonifici da 1.500 euro.
Ecco a chi andranno.
Il Super Cashback
Lo stop alla misura era arrivato ufficialmente il 30 giugno scorso, ma sarà solo entro fine novembre che saranno liquidati i rimborsi relativi ai pagamenti dei primi sei mesi del 2021, che andranno a chi ha effettuato più transazioni con pagamenti elettronici. Si tratta di accrediti fino a 1.500 euro per i primi 100 mila cittadini che hanno registrato più operazioni di acquisto e pagamento elettronico, fino a fine giugno, quando appunto il Governo Draghi ha bloccato la misura introdotta dal predecessore.
Come avverrà il bonifico
Come notificato da un messaggio, inviato sull’app IO, coloro che potranno ricevere il rimborso si vedranno accreditata la cifra tramite bonifico, sull’Iban già indicato in fase di registrazione. L’operazione avverrà ei prossimi giorni ed entro il 30 novembre 2021.
Che cifre e a chi
Il Cashback è il sistema, pensato per incentivare gli acquisti con pagamento elettronico, che prevedeva un rimborso pari al 10% degli acquisti effettuati e fino a un massimo di 150 euro, quindi fino a una spesa complessiva di 1.500 euro.
Il governo Conte II, però, aveva previsto anche un ulteriore incentivo, grazie al cosiddetto Super Cashback, ossia un super premio da 1.500 euro per tutti coloro che avrebbero effettuato più transazioni, sempre nell’arco dei sei mesi.
Nella lista sono contemplati tutti coloro che hanno realizzato almeno 787 transazioni valide nel semestre gennaio-giugno 2021. Per loro è tempo di vedersi accreditare il rimborso. Alcuni di coloro che hanno effettuato molti pagamenti con bancomat o carta di credito o bonifico non beneficeranno della misura, perché non hanno rispettato i parametri. Per esempio, i cosiddetti “furbetti del cashback” esclusi sono coloro che hanno tentato di accumulare più transazioni con micro-pagamenti, magari frazionando la spesa (anche dal benzinaio, oltre che nei negozi), per far figurare più acquisti e pagamenti.
In seguito ai controlli da parte del Mef, queste operazioni sono state definite “anomale, ricorrenti di importo irrisorio, effettuate in numero elevato presso lo stesso esercente, lo stesso giorno e che, pertanto, appaiono non qualificabili come “acquisti” di beni o servizi”.
Cashback addio
In ogni caso i rimborsi di questi ultimi giorni di novembre sono anche gli ultimi in assoluto. Nel 2022 il Cashback, già cancellato, non tornerà dal momento che lo stesso premier, Mario Draghi, lo ritiene un’iniziativa iniqua e non più opportuna. L’idea è che l’incentivo di fatto ha favorito chi già usava già le carte elettroniche, soprattutto tra il ceto medio e medio-alto e in particolare nelle grandi città, specie al nord. L’incentivo, inoltre, non avrebbe ridotto l’evasione fiscale e i pagamenti “in nero”, come invece auspicato.