Il personaggio

I calcoli aritmetici di Renzi per controllare la partita del Colle

Maggioranza sempre più divisa. Il fondatore di Italia Viva punta ad essere ancora l’ago della bilancia, come lo è stato per la nascita del governo Draghi.

I calcoli aritmetici di Renzi per controllare la partita del Colle

Bisogna sempre fare attenzione a chi non ha nulla da perdere. E Matteo Renzi in politica non ha più nulla da rimetterci. Il suo è un partito che vale il 2% nei sondaggi, mentre proseguono le attività di conferenziere all’estero. Il futuro dell’ex premier sembra davvero altrove. O quanto meno lontano dagli scenari politici attuali che si avviano, prevalentemente per necessità, a ridisegnarsi in vista dell’elezione del nuovo capo dello Stato e in preparazione del post Draghi a Palazzo Chigi. Momento che potrebbe arrivare già a febbraio prossimo, oppure nel 2023. Date in ogni caso ravvicinate che impongono alla politica, messa fuori gioco dal governo di unità nazionale, un riassetto ragionato.  

 

Quanto accaduto relativamente ai due emendamenti sul decreto capienze, su cui il governo aveva espresso parere contrario e su cui Italia Viva ha votato a favore con Salvini, Forza Italia e Meloni, è uno schema tattico che già da settimane bisognava mettere in conto. Quello che si attendeva era solo il momento propizio che puntualmente è arrivato. Da un po’ le acque sono agitate in Parlamento, e chi la matematica la conosce, come pure le dinamiche dei regolamenti parlamentari, sa bene che nulla è più sicuro nelle votazioni quando i gruppi iniziano a scalpitare.

 

Anche un uomo esperto come Mario Draghi non poteva non subodorare che prima o poi la fase dei ‘sommovimenti’ sarebbe giunta. I partiti sono in fibrillazione, ma la resa dei conti non è solo tra alleati di maggioranza. In un certo senso - dopo tanti ‘sì’ alla linea del capo, più ingoiati che scelti - un tiro mancino al premier più di qualcuno da un po’ di tempo voleva metterlo a segno. 

 

Da qui alle prossime settimane, dunque, dovremo abituarci a partite a volte a carte coperte, a volte scoperte. Chi è più esperto e avvezzo agli azzardi, e Renzi indubbiamente lo è, sta tirando già i primi palleggi per un esercizio di calcolo e come prova di controllo sul gioco. In Parlamento l’aritmetica è tutto e lo è anche per il voto più importante di inizio anno, quello per il Colle, che si svolgerà a scrutinio segreto come vuole il dettato costituzionale. Per allora – anche se nel segreto dell’urna tutte è possibile – alcuni patti verranno sciolti, altri se ne faranno. Insomma, lo schema potrà variare. Renzi è quello che nel centrosinistra è più suo agio quando c’è da muoversi nei meandri dell’astuzia politica. Molto più di Enrico Letta e di Giuseppe Conte. Se poi stringe un patto di mutuo soccorso con chi è in grado di rivaleggiare con lui nel campo opposto, tipo Silvio Berlusconi, il gioco è fatto. 

 

Certamente il riformismo non sembra più interessare il fondatore di Italia Viva che domenica alla Leopolda annuncerà, forse, qualche novità. Cosa c’è da aspettarsi? Di sicuro tanta abilità comunicativa e qualche assist per il centrodestra. Renzi non ha smentito l’incontro con l’ex ministro di Forza Italia, Gianfranco Miccichè, a cui avrebbe “garantito” i voti per sostenere la corsa del Cavaliere al Quirinale. E’ anche vero che da giorni si è inasprito il duello con il leader del M5S, che indubbiamente attaccherà ancora. Sullo sfondo resta l’altro rivale, il segretario del Pd. Colui che defenestrò con uno sgambetto fulmineo a Palazzo Chigi e che ora guida un Pd in crescita nei sondaggi e uscito vittorioso nelle più grandi città italiane nella tornata di ottobre.

 

E poi c’è l’inchiesta giudiziaria sulla Fondazione Open. Tra le accuse della Procura della Repubblica di Firenze quella di aver utilizzato la fondazione per finanziare il suo partito. I giudici pensano che Open agisse come articolazione di partito e quindi dovesse rispettare gli obblighi previsti per i finanziamenti alla politica. L’ex premier sarà ascoltato mercoledì dalla Giunta per le immunità. Anche questa vicenda avrà il suo peso alla Leopolda.

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