Cronaca Serie A

Dopo il padre, il nonno: l’incubo di Gianluca Scamacca non ha fine

Di nuovo una brutta vicenda per l’attaccante del Sassuolo, Gianluca Scamacca, finito ancora sui giornali a causa dei suoi familiari dai quali si dissocia

Dopo il padre, il nonno: l’incubo di Gianluca Scamacca non ha fine

Il giocatore del Sassuolo Gianluca Scamacca in questi giorni, fuori dal campo, sta vivendo una situazione tutt'altro che semplice che lo sta condizionando non poco. Ragazzo nato nella borgata della Capitale e dal passato difficile alle spalle, ha dedicato la sua vita ed il suo impegno al pallone, con l’unico obiettivo di garantire alla mamma e alla sorella un futuro migliore. Arrivato in Serie A come uno dei migliori giovani d'Europa, a detta dalla testata “The Guardian”, questo 2021 si è rivelato però irto di insidie e problemi che più volte lo hanno messo sotto i riflettori per errori non suoi.

 

Le vicende

Tutto parte qualche mese fa, quando il padre di Scamacca, Emiliano, decide di introdursi nel centro Sportivo Fulvio Bernardini, noto anche come Trigoria, dove da anni si allena l'Associazione Sportiva Roma, davanti al IX Municipio, armato di una spranga

 

L'uomo comincia a minacciare i presenti, inseguendoli e sfasciando tutto ciò che incontra, spaccando i vetri e gli specchietti dei Suv parcheggiati, alcuni lampioni, il Bonsai (trofeo estivo vinto dalla squadra, la statua capitolina presente all'ingresso del centro sportivo.

Tra gli addetti ai lavori, la tensione è alle stelle e se in un primo momento decidono di rifugiarsi nella guardiola, alla fine, dopo aver tentato inutilmente di comunicare con il 'devastatore', decidono di chiamare le forze dell'ordine che sopraggiunte sul luogo, riescono ad arrestarlo e a portarlo in commissariato con l'accusa di danneggiamento e comportamento molto pericoloso.

 

Ma questo non è l'unico episodio che ha coinvolto il giocatore, ce n'è stato un altro, infatti, in cui il protagonista è stato suo nonno. Mesi  dopo la vicenda di Trigoria, il signor Sandro, (nonno della punta neroverde) completamente ubriaco si è introdotto in un bar della periferia di Roma, più precisamente a Fidene, armato di coltello. Dopo aver minacciato di morte un cliente del bar, puntandogli la lama a pochi centimetri della gola, sono state chiamate le forze dell'ordine.

 

Stando alla ricostruzione degli agenti, nonno Sandro si è trovato in uno stato di alterazione che da subito ha fatto allarmare gli avventori e i proprietari del bar che avendolo visto introdursi nel locale armato e non conoscendone le motivazioni, hanno chiamato subito la polizia.

Solo dopo un po' gli agenti sono riusciti a placare ed ammanettare il 66enne con l'accusa di minacce aggravate, detenzione di un'arma e resistenza a pubblico ufficiale.

 

L'uscita dal buio della punta:

Scamacca, dopo quest'ultimo avvenimento ha voluto dire la sua sui social, dissociandosi totalmente da questi comportamenti anormali di qualche suo familiare:

 

"Per la seconda volta nel giro di mesi mi trovo nuovamente a dover prendere le massime distanze da episodi violenti e inqualificabili commessi da persone ricollegabili al mio cognome ma con le quali da moltissimi anni ormai ho chiuso ogni tipo di rapporto. Ribadisco ancora una volta che io sono cresciuto con mia madre e mia sorella e che sono loro per me la mia famiglia. Nessun altro.

Spero quindi di non dover più essere collegato in futuro a notizie e resoconti che riguardano persone esterne al ristretto nucleo familiare formato da me, mia madre e mia sorella. Vorrei essere giudicato per quello che faccio in campo e fuori senza dover pagare, a livello di immagine e di considerazione dell'uomo che sono, per comportamenti irresponsabili di persone che io non riconosco più da tempo come facenti parte dei miei affetti e della mia famiglia".

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