
“Le vaccinazioni sono state una sorta di referendum sui vaccini”. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, partecipa all’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università La Sapienza di Roma e torna sull’importanza della campagna vaccinale. “Le vaccinazioni non sono solo uno strumento che ci ha salvato e che ci sta consentendo di contenere l’offensiva e i pericoli del virus”, dice. “Sino a ieri sera si è vaccinato l’86% dei cittadini sopra i 12 anni, se aggiungiamo chi non può farlo e guariti siamo al 90%. Questo referendum è stato vinto 9 a 1 dalla scienza”.
Davanti alla rettrice Antonella Polimeni, al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al neo sindaco di Roma Roberto Gualtieri e a docenti e studenti del più grande ateneo d’Europa, il capo dello Stato ricorda che “questo è il tempo di responsabilità” di tutti: “delle università, delle istituzioni, dei cittadini” per “tenere insieme fiducia e sapere”. “Siamo in un’epoca di grandi cambiamenti e la società è permeata dei risultati della scienza”, aggiunge. “Ci sono sfide nuove e ignote” davanti a noi “ma anche prevedibili”.
Mattarella parla anche di riconoscenza. Quella verso “i cittadini che hanno messo l’Italia all’avanguardia nella considerazione all’esterno”. Mai come in questa fase molti all’estero parlano del nostro Paese come di un ‘modello’ quanto a contenimento del virus e dei contagi. Tanti e grandi gli applausi degli studenti che hanno accolto l’inquilino del Colle ormai prossimo alla scadenza del suo mandato: “A poche settimane dalla conclusione del mio ruolo, delle mie funzioni di presidente della Repubblica, torno qui all’università dove ho studiato”, sottolinea il presidente.
A partecipare a questo avvio del nuovo corso di studi il premio Nobel per la Fisica 2021, Giorgio Parisi, che apre la cerimonia con una lectio magistralis e citando il fisico dello scorso secolo, Richard Feynman: “la scienza ha anche delle conseguenze pratiche, ma non è questo il motivo per cui la facciamo”. Professore emerito proprio alla Sapienza, Parisi si sofferma sulle “forti tendenze antiscientifiche” presenti “nella società attuale. Il prestigio della scienza e la fiducia in essa stanno diminuendo velocemente”, afferma, “insieme d un vorace consumismo tecnologico si diffondono partiche antiscientifiche”. Un lungo discorso il suo, con cui affronta anche il tema dei “cattivi divulgatori”. “Per affermare la scienza come cultura bisogna rendere la popolazione consapevole di cosa sia la scienza. Abbiamo il dovere di affermare una cultura basata sui fatti e impedire che si diffonda una pseudoscienza”. Fondamentale per Parisi è anche “riuscire a comunicare per poter essere convincenti in maniera duratura”.
Anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ricorda - come fatto dal presidente della Repubblica - il percorso di studi vissuto a La Sapienza. “Alla vostra comunità mi lega un senso di appartenenza per gli anni qui trascorsi, sia come studente sia come docente”, dichiara il primo cittadino. “La Sapienza è un presidio di lotta importante contro il Covid. Nell’amministrazione capitolina troverete un alleato attento. Invito gli studenti ad essere protagonisti tanto della vita universitaria quanto di quella della città, perché il vostro sguardo verso il futuro rappresenta una ricchezza per Roma”.