le nuove norme

Green Pass rafforzato e base: come funzionano, differenze e controlli

Quando serve il nuovo lasciapassare a “2G”, rilasciato solo a immunizzati con il vaccino o dopo guarigione. Dove occorre comunque il Green Pass tradizionale

Green Pass rafforzato e base: come funzionano, differenze e controlli

Per contrastare la “quarta ondata” della pandemia, il consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità un pacchetto che prevede l’introduzione del cosiddetto Green Pass “rafforzato”, cioè rilasciato solo a chi è vaccinato o è guarito dal Covid. Di fatto chi non lo possiede perché non vuole immunizzarsi con il vaccino è escluso dalla vita sociale.

Ma il lasciapassare tradizionale è comunque esteso e richiesto, dal 6 dicembre e fino al 15 gennaio, anche per altri servizi, come ad esempio l’accesso a hotel, spogliatoi per attività sportive, e mezzi pubblici sia urbani che regionali e interregionali.

Il Governo ha anche predisposto controlli maggiori, coinvolgendo le Prefetture.

Ecco cosa prevede il decreto Super green pass.

 

Dove serve il Green Pass “rafforzato

Innanzitutto serve anche in zona bianca, quindi fin dall’entrata in vigore, prevista dal 6 dicembre e fino al 15 gennaio, ma con la possibilità di proroga.

Sarà richiesto per accedere nei locali pubblici quali bar, ristoranti, palestre, teatri e cinema, ma anche partecipare agli eventi culturali e sportivi, come le partite allo stadio.

Per entrare nei locali, quindi, non sarà sufficiente più solo un tampone negativo, ma sarà necessario il “certificato Covid rafforzato”.

 

Dove è richiesto il Green Pass “base”

Non cambiano le regole, invece, per accedere ai luoghi di lavoro: continua a rimanere valido il Green pass “base” che si ottiene con tampone, vaccinazione o dopo essere guariti.

La novità, però, riguarda l’estensione del suo uso, perché diventa obbligatorio il certificato tradizionale (detto anche “3G”) non solo sui treni e bus a lunga percorrenza, e sugli aerei, ma anche sui treni regionali, interregionali e per usufruire del trasporto pubblico locale, quindi autobus, tram e metro).

"Lo estendiamo anche agli spogliatoi di tutte le attività sportive, anche di quelle all'aperto" è stato spiegato in conferenza stampa dal premier, Mario Draghi, insieme ai ministri della Salute, Roberto Speranza, e degli Affari Regionali, Maria Stella Gelmini.

 

Cosa non cambia: durata dei tamponi e trasferimenti esteri

Diversamente dalle aspettative della vigilia, il Governo ha deciso di non ritoccare la validità dei tamponi, che rimane a 72 ore per i molecolari e a 48 per i test rapidi antigenici. Non sono state previste neppure misure di controllo rafforzato alle frontiere, come chiesto dalle Regioni, specie Friuli e Liguria. 

Scende, invece, da 12 a 9 mesi la validità del Green Pass “base”. 

 

Mascherine obbligatorie

Un’altra novità riguarda la possibilità di imporre le mascherine anche all’aperto, in caso di superamento delle soglie di contagio. In realtà singoli provvedimenti sono già stati adottati dai Sindaci, come in alcuni Comuni della Sicilia, nel centro storico di Milano e in quello di Padova.

Rimane obbligatoria, invece, al chiuso e ovunque non sia possibile il distanziamento, anche all’aperto, così come è necessario averla sempre con sé, anche se vaccinati.

 

Vaccinazioni under 18 e bambini

Il Ministro Roberto Speranza ha fatto sapere che dal 1° dicembre sarà disponibile la terza dose per tutti gli under 18, mentre non sarà richiesto il Green Pass obbligatorio agli under 12, neppure nel caso in cui l’Ema, l’agenzia europea del farmaco, approverà l’immunizzazione per la fascia 5-11 anni, presumibilmente il 29 novembre, come confermato dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri.

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