"Ci sono segnali incoraggianti sui sintomi della variante Omicron e sulla severità della malattia. Ma bisogna essere prudenti". Così il professor Anthony Fauci, virologo e consigliere presso la Casa Bianca, ha analizzato i dati emersi finora sulla variante Omicron.
Intanto, mentre si ipotizza sempre spesso il ricorso a una quarta dose di vaccino contro la nuova mutazione sudafricana, arriva un appello dei pediatri italiani a vaccinare i bambini.
“Il vaccino è sicuro” spiegano dalla Società italiana di pediatria. I dati su 4 milioni di bambini finora immunizzati negli Usa non evidenzierebbero effetti avversi gravi e quelli lievi sarebbero inferiore rispetto agli adulti. I contagi, invece, sarebbero in aumento tra i più piccoli, senza escludere forme più gravi.
Cosa sappiamo finora.
Possibilità di reinfezione
Secondo uno studio riferito dalla Bbc e condotto su circa 36mila persone dalla Stellenbosch University, con le varianti Beta o Delta ci sarebbe la parziale capacità di superare la barriera del vaccino. Ad oggi si registrerebbe un'impennata di reinfezioni. Secondo la ricercatrice Juliet Pulliam anche la Omicron avrebbe "una maggiore capacità di infettare individui precedentemente contagiati".
A fornire indicazioni è anche il professor Willem Hanekom, direttore dell'Africa Health Research Institute, secondo cui "sappiamo 3 cose che non sapevamo la scorsa settimana: la prima cosa è che il virus si sta diffondendo con straordinaria velocità in Sudafrica, l'incremento dei casi è molto più rapido rispetto a quanto avvenuto nelle precedenti 3 ondate”. “La seconda cosa, riguarda i dati che abbiamo sulle reinfezioni. Dopo aver avuto il covid, avete circa l'1% di possibilità, o anche meno, di contrarre nuovamente l'infezione e di ammalarvi di nuovo per questo virus" ha spiegato alla Bbc.
"La terza porzione di dati che abbiamo fa riferimento a casi clinici e alla gravità della malattia. I dati suggeriscono che la malattia potrebbe verificarsi più frequentemente tra i giovani e in particolare tra quelli non vaccinati. Finora, i sintomi sono apparsi più lievi. Ma voglio sottolineare che dobbiamo essere cauti: questi sono i primissimi giorni" ha spiegato.
Le infezioni nei bambini, Rasi: “Covid severo”
Un allarme, intanto, arriva dal consulente scientifico del commissario Figliuolo, Guido Rasi, intervenuto a “In Mezz’ora” su Rai3, secondo cui stanno crescendo nei reparti "forme di Covid severo nei bambini". "Adesso la parola va ai pediatri", dice Rasi. I numeri, spiega ancora Rasi, già direttore Ema, "sono noti: 4 milioni di bambini vaccinati negli Usa, più di tutta la popolazione pediatrica di quanta ne dobbiamo vaccinare noi. Non hanno nessun segnale importante, anzi molti meno effetti collaterali rispetto alla popolazione tra 11 e 18 anni, e questo era atteso. In quell'età il bambino ha meno fattori che possano determinare una risposta avversa a una vaccinazione. La società italiana di pediatria - prosegue Rasi - si è espressa in maniera assolutamente chiara e inequivocabile. Stanno vedendo crescere nei reparti forme di Covid severo nei bambini" con il rischio di un 'long Covid' sui più piccoli.
"Quello è il pericolo più grosso perché quello davvero non lo conosciamo. È il virus che è sperimentale, non il vaccino".
Vaccino pediatrico dal 16 dicembre
Da qui l’appello a vaccinare i più piccoli, anche da parte della Società italiana di pediatria, a partire dal 16 dicembre, quando saranno disponibili le dosi per i 5-11enni. Dal 13 dicembre, invece, si potranno prenotare le somministrazioni.
Intanto da Pasqua 2022, potrebbe essere disponibile anche il vaccino per la fascia 0-5 anni, secondo il presidente dell'Aifa, Giorgio Palù.