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Le grandi svolte della medicina

L’insulina che salva i diabetici ha festeggiato nel 2021 i 100 anni

Prima della scoperta di Banting e Best (1921) si moriva anche giovani. Ora si cercano nuove strade per migliorare la qualità della vita dei malati

L’insulina che salva i diabetici ha festeggiato nel 2021 i 100 anni

Un secolo è passato dalla scoperta dell’insulina che ha rivoluzionato il sistema di  cura e l’andamento della malattia diabetica. Il 2021 è stato un anno particolare per le ricorrenze scientifiche, nonostante l’evidenza della problematica dovuta alla pandemia. Si è celebrato, pur senza grossi clamori, il Centenario della scoperta dell’insulina, il primo salvavita per il diabete: prima di questa scoperta le persone con la malattia diabetica potevano morire anche giovani. Proprio nel 1921, i ricercatori dell’Università di Toronto fecero la grande e incredibile scoperta scientifica dell’insulina a supporto dei malati con diabete, le cui vite cambiarono per sempre. Un certo Leonard Thompson fu la prima persona con diabete a cui fu somministrata l’insulina nel 1922, all’età di 14 anni. Da allora, ci sono stati molti progressi nello sviluppo dell’insulina e altri seguiranno a ruota.  

 

In cento anni, la questione del diabete è stata completamente ridefinita. Merito del giovane medico Frederick Banting e del suo aiutante Charles H. Best che scoprirono l’insulina nel 1921, e cambiarono le sorti di una malattia considerata potenzialmente infausta e scarsamente curabile; medici e ricercatori sono diventati diabetologi mettendo assieme varie terapie  che hanno permesso ai malati di condurre una vita migliore, quasi normale. La ricerca scientifica negli anni ha rimodulato le prospettive  rendendo viva la scoperta di Banting, che diede origine alla diabetologia moderna. 

 

Nonostante gli enormi progressi, c’è ancora molto da fare. Esiste anche un'organizzazione no-profit che fornisce accesso alle cure, all'istruzione, ai farmaci e alle forniture salvavita a bambini e giovani con diabete di tipo 1 nei paesi sottosviluppati. La scoperta dell’insulina ha rappresentato una tappa fondamentale nella storia della medicina, uno degli accadimenti gloriosi  che ha permesso di salvare la vita a milioni di persone di ogni età con diabete di tipo 1, soprattutto bambini e adolescenti in tutto il mondo. La scoperta dell’insulina avviene in un momento  in cui, a livello mondiale, diversi ricercatori stavano cercando la molecola presente negli estratti di pancreas e in grado di ridurre la glicemia e la glicosuria, attraverso esperimenti  su animali. 

Verso la fine del 1800, studi su animali avevano infatti dimostrato che la pancreasectomia totale determinava glicosuria (togliere chirurgicamente il pancreas) mentre il trattamento degli stessi animali pancreasectomizzati (senza pancreas) con estratti di pancreas riduceva la glicosuria, ma solo all’inizio del 1900 fu catalogata una sostanza prodotta dalle isole di Langerhans (zone del pancreas) in grado di ridurre la glicemia nel sangue e nelle urine di animali (cani diabetici).  

 

Nel 1921, presso l’Università di Toronto, Frederick Banting e Charles Best, con la “supervisione" di John JR Macleod, riuscirono per primi, in soli 9 mesi, ad ottenere un estratto di pancreas che fu usato per far sopravvivere animali pancreasectomizzati  (senza pancreas). La collaborazione con il biochimico James Collip aiutò il gruppo di Toronto a perfezionare il percorso di estrazione ed ottenere un prodotto pancreatico quasi puro da essere utilizzato nell’essere umano e, nel 1922, il primo paziente affetto da diabete mellito di tipo 1, il quattordicenne Leonard Thompson, fu curato con il nuovo farmaco e salvato. Il  successo di questo  cosiddetto “siero McLeod” si diffuse immediatamente  e molti medici e pazienti si rivolsero al gruppo di Toronto per avere il nuovo farmaco. Data la notevole richiesta, i ricercatori iniziarono una proficua collaborazione con la compagnia farmaceutica Eli Lilly and Company, che perfezionò la procedura permettendo la produzione su larga scala dell’insulina. 

 

Il clamore della terapia, stimolò il professor Krogh di Copenhagen a visitare i laboratori di Toronto per apprendere  la procedura relativa alla produzione dell’insulina e dal 1923, insieme al professor Hagedorn, diede inizio ai lavori nei laboratori Nordisk in Danimarca. Nel 1923, Banting e McLeod furono insigniti con il premio Nobel in Fisiologia e Medicina per la loro "rivoluzionaria scoperta". Due anni dopo che Frederick Banting e Charles Best avevano scoperto l’insulina per il trattamento degli esseri umani, Lilly produsse e portò sul mercato la prima insulina commercialmente disponibile: Iletin. La produzione in larga scala dell’insulina creò tante competizioni, ma Lilly continuò a perseverare nel proprio impegno per dare soluzioni ai malati. Il diabete, quale malattia cronica, è in continuo aumento specie nell’ultima decade e, per questo, è necessario cercare soluzioni innovative, dalle medicine alle tecnologie. In pratica, occorrono ancora soluzioni migliori.    

               

Attualmente a livello mondiale si contano circa 500 milioni di adulti, tra i 20 e i 79 anni di età (IDF Diabetes Atlas, 2019, ndr) con la malattia, su scala nazionale la percentuale è del 5,8%, ovvero oltre 3 milioni e mezzo di persone (Italian Diabetes Barometer Report, Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation 2021). Questa patologia, con un aumento di prevalenza del 60% nell’ultimo decennio, risulta più evidente nei soggetti maschi.                                                          

 

Il diabete è una malattia anche severa in rapporto a complicanze acute e croniche, e rappresenta nel mondo occidentale una delle principali cause di cecità e insufficienza renale, incrementa  il rischio di infarto o ictus rispetto alla popolazione generale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il diabete rappresenta una malattia debilitante, oltre che un problema di salute pubblica con impatto sui pazienti, famiglie e sul servizio sanitario  nazionale. Oggigiorno i diabetici possono utilizzare più di 150 programmi Lilly a sostegno dei pazienti in 51 Nazioni, arrivando quasi a due milioni di persone annualmente. Si opera per assicurare l’accesso al trattamento a tutti coloro che fanno parte della comunità del diabete mondiale.

 

Già molto è stato fatto per la lotta al diabete mediante i perfezionamenti delle insuline disponibili. Tuttavia, la somministrazione dell’insulina resta un momento particolare e con parecchie variabili che potrebbero inficiare l’efficacia del farmaco. È noto il fenomeno di  assunzione ridotta del dosaggio di insulina. Buona parte delle persone con diabete non ha raggiunto i livelli degli obiettivi di controllo ipotizzati, anche con nuovi farmaci e i progressi della tecnologia. Non a caso, solo il 17% dei giovani e il 21% degli adulti che convivono con il diabete raggiungono i target di HbA1c stabiliti (emoglobina glicosilata: il test dell’emoglobina glicata permette di determinare la qualità media del controllo della glicemia nei 2-3 mesi precedenti al test e, quindi, di valutare l’efficacia della terapia in atto) e i livelli nei giovani stanno man mano peggiorando.                   

 

Per il futuro, occorre incrementare la ricerca per migliorare gli attuali trattamenti e la loro somministrazione, e per una  gestione meno stressante di questa malattia metabolica. Comunque, sono in tanti tra ricercatori e studiosi che stanno lavorando per offrire entro il 2030 metodologie innovative che possano cambiare le cure di decine di milioni di soggetti diabetici, compresi quelli con associate malattie cardiovascolari o renali ed epatiche. Oltre l’insulina, occorrono anche l’esperienza e l’empatia dei medici e sanitari per sostenere i propri pazienti, perché “curare è importante ma prendersi cura è ancora più importante”.

 

In occasione del Centenario dell’insulina (1921-2021), e della Giornata Mondiale del Diabete a novembre, grazie all’Associazione Giovani Diabetici di Bologna è stato inaugurato in città il primo parco pubblico europeo dedicato ai quattro scienziati Premi Nobel per la scoperta dell’insulina, ricordati in una grande targa commemorativa. Eccola: Frederick Grant Banting, Alliston, Ontario 14 novembre 1891 – Musgrave Harbour, Nfld, 21 febbraio 1941 Medico, chirurgo, ricercatore canadese; James John Rickard Macleod, Clunie, Perthshire, 6 settembre 1876 – Bieldside (Aberdeen),16 marzo 1935, Fisiologo scozzese, professore universitario e grande esperto di metabolismo degli zuccheri. Entrambi i ricercatori ricevettero il Premio Nobel per la Medicina il 25 ottobre 1923 e successivamente lo condivisero con altri due ricercatori che contribuirono alla scoperta e alla purificazione dell’insulina: Charles Herbert Best  (1899-1978); James Bertram Collip (1892-1965).

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