prove di dialogo

La Russia offre la “pace” agli Usa. Washington rifiuta (per ora)

Continua il braccio di ferro a distanza tra le due superpotenze. Mosca invia un corposo trattato che prevede anche limitazioni all’uso di armi nucleari

La Russia offre la “pace” agli Usa. Washington rifiuta (per ora)

La Russia offre una mano tesa, quasi un segno di pace alla vigilia di Natale. Ma per ora la disponibilità al dialogo offerta dal Cremlino ha trovato una risposta molto fredda da parte della Casa Bianca.

Se Mosca ha inviato a Washington (e alla Nato) un corposo trattato di pace per alleggerire le tensioni delle ultime settimane, specie riguardo la questione dell’Ucraina, per ora da Oltreoceano si prende tempo.

 

Cosa offre (e chiede) Putin

L’intento del presidente russo, Vladimir Putin, per ora sembra essere quello di abbassare i toni, dopo l’escalation di minacce, neppure troppo velate, giunte sia dagli Stati Uniti che dall’Europa di fronte al rischio di un’invasione dell’Ucraina da parte delle forze militari ammassate al confine. Ipotesi smentita ufficialmente da fonti russe, che invece hanno redatto il documento, fatto avere alla Casa Bianca il 15 dicembre.

Tra le proposte ci sarebbe l’impegno degli Stati Uniti a non estendere ulteriormente a est l’alleanza atlantica politico-militare, in particolare con paesi come la stessa Ucraina. È chiaro, in questo caso, il riferimento all’ipotesi del presidente Usa, Joe Biden, di includere proprio Kiev nella Nato. Non a caso si chiede di non accettare nell’organizzazione atlantica Stati che facevano parte dell’Unione sovietica.

 

Una hotline Mosca-Washington

Putin si spinge oltre e chiede di istituire una “hotline”, cioè una linea di collegamento diretto con Washington per discutere di sviluppi futuri e di nuovi impegni anche sul fronte della corsa agli armamenti. Non a caso l’articolo 7 del documento “di pace” proposto dalla Russia prevede che “le Parti evitino il dispiegamento di armi nucleari al di fuori del territorio nazionale” e riportino in patria “le armi già dispiegate al di fuori dei confini al momento dell’entrata in vigore del trattato” che “elimineranno tutte le infrastrutture esistenti per lo spiegamento di armi nucleari al di fuori del territorio nazionale”.

Infine, si esortano le parti a non “addestrare “personale militare o civile di paesi che non possiedono armi nucleari all’uso di tali armi”.

 

La risposta della Nato

Il Consiglio della Nato per ora ha confermato di aver ricevuto le proposte di de-escalation della Russia e ha affermato di essere “pronto a impegnarsi in un dialogo se Mosca adotterà misure per ridurre le tensioni”.

Molto più fredda la risposta della Casa Bianca, che per ora prendere tempo, dopo il vertice virtuale avvenuto tra Vladimir Putin e Joe Biden lo scorso 7 dicembre e in attesa di nuovi colloqui diretti.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA