Per il Comitato Tecnico Scientifico i vaccinati alla terza dose che vengono in contatto diretto con positivi al Corovanirus e che lavorano nei servizi essenziali non devono più essere soggetti all’obbligo di quarantena. Dovranno solo indossare la mascherina Ffp2 per una settimana. Per tutti gli altri, e in generale per chi è alla terza dose o alla seconda a meno di quattro mesi, si profila la riduzione della quarantena a 5 giorni e tampone. Nel caso di positivi si pensa ad un isolamento di 7 giorni invece dei 10 giorni attuali.
L’orientamento del Cts è, dunque, in linea con le ipotesi su cui si ragiona da giorni e che sono allo studio del ministero della Salute per modificare le disposizioni in materia. La riunione dell’organo di supporto e consulenza alle attività per il superamento dell’emergenza sanitaria si è svolta oggi, a poca distanza di tempo della Conferenza delle Regioni, convocata per esprimersi sui medesimi temi. I governatori hanno chiesto al governo “l’introduzione del Super Green pass sui luoghi di lavoro” e hanno sollecitato “un alleggerimento del sistema del contact tracing azzerando la quarantena per i vaccinati con booster che sono venuti a contatto con un positivo. In questi casi si chiede di effettuare il tampone solo a chi in seguito dovesse risultare sintomatico.
Questo pomeriggio, intanto, si è riunita a Palazzo Chigi la cabina di regia sulla situazione Covid presieduta dal premier, Mario Draghi. Per la maggioranza sono presenti i capidelegazione, i ministri Gelmini e Brunetta (FI), Franceschini (Pd), Bonetti (Iv), Giorgetti (Lega), Patuanelli (5S) e Speranza (Leu). Insieme al presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e al coordinatore del Cts, Franco Locatelli. Si cerca una sintesi condivisa delle posizioni. In ogni caso, per la nuova regolamentazione, potrebbe bastare una ordinanza del ministro Speranza senza la necessità di adottare un apposito decreto. La situazione è in continua evoluzione.
I numeri sulla pandemia degli ultimi sette giorni non sono incoraggianti e fanno registrare non solo un balzo della curva dei contagi ma, scendendo più nel dettaglio, delle novità sullo sviluppo della pandemia. Sono cresciuti, ad esempio, del 46% i pazienti Covid sotto i 18 anni. In termini assoluti il numero dei pazienti non vaccinati ricoverati è cresciuto del 46%, mentre l’aumento dei vaccinati si è fermato al 19%. In terapia intensiva i non vaccinati sono il 71% del totale. In Italia ieri nuovo record di vaccinati. Sono state superate le 619mila somministrazioni. I richiami sono stati oltre 520mila, le prime dosi 57mila e 34mila quelle somministrate ai bambini della fascia di età compresa tra i 5 e gli 11 anni.
Per i prossimi giorni di festa – l’attenzione è rivolta soprattutto alla notte di Capodanno – il Viminale rafforzerà i controlli per verificare il rispetto delle nuove disposizioni anti Covid. Come è noto non potranno svolgersi feste nei locali e all’aperto per evitare assembramenti. Stretta anche dei controlli sull’obbligo di indossare la mascherina all’aperto.
Le notizie che arrivano dal resto d’Europa non sono confortanti. In Francia record di contagi da inizio della pandemia: superata la cifra di 200mila in 24 ore. Numeri mai così alti dall’inizio della pandemia e che allarmano il governo d’Oltralpe. Non va meglio nel Regno Unito anche se il primo ministro, Boris Jhonson, fa sapere che il 90% dei ricoveri nelle terapie intensive riguarda persone che non hanno ricevuto la terza dose.