Il caos

Kazakistan, dalle proteste del gas al “terrorismo”. Mosca invia truppe

Dopo tre giorni di manifestazioni e violenza, il bilancio è pesante con almeno 18 vittime e oltre 1.000 feriti. L’Ue: “Sia rispettata la sovranità”

Kazakistan, dalle proteste del gas al “terrorismo”. Mosca invia truppe

Come si è potuti partire dai rincari del prezzo del gas per arrivare a un vero e proprio caos, che ha lasciato sul campo in tre giorni ben 18 vittime? Quanto accaduto in Kazakistan negli ultimi giorni, passato in secondo piano in Italia dove dominano le notizie sulla pandemia e i contagi, preoccupa la comunità internazionale e sta attirando invece le attenzioni soprattutto di Mosca, Washington e Bruxelles.

 

La tregua: prezzi del Gpl calmierati

Nelle ultime ore si è raggiunta una sorta di tregua, dopo l’annuncio, da parte del Governo, di imporre uno stop alla corsa del prezzo del Gpl. È stato deciso, infatti, di calmierare per 6 mesi i costi del gas, i cui incrementi hanno scatenato le violente rivolte nella repubblica ex sovietica, causando decine di morti. Secondo il bilancio ufficiale sono state arrestate nella sola capitale economica, Almaty, 2.300 persone in seguito agli scontri tra manifestanti e polizia.

Sono ben 18 le vittime tra soldati e agenti della polizia, 748 i feriti. Ma in totale il numero di persone ferite sono oltre 1.000 in due giorni, delle quali almeno 400 ricoverate in ospedale e 62 in terapia intensiva. A precisarlo è stato il viceministro della Sanità kazako, Azhar Guiniyat, all'emittente tv Khabar-24, citato dall'agenzia di stampa Tass.

Da qui la decisione del Governo di intervenire con una misura definita "urgente" per "stabilizzare la situazione socio-economica".

 

L’ombra degli estremisti venuti dall’estero

Le forze dell’ordine kazake non hanno dubbi e tramite un portavoce hanno dichiarato di sospettare forze esterne come responsabili dei disordini degli ultimi tre giorni: “Le forze estremiste hanno tentato di prendere d'assalto gli edifici amministrativi e alcuni dipartimenti di polizia. Decine di assalitori sono stati eliminati e le loro identità sono in corso di accertamento", ha dichiarato Azirbek, che ha definito la loro uccisione una "operazione antiterrorismo".

Tv e social hanno trasmesso in questi giorni immagini di negozi saccheggiati e alcuni edifici amministrativi presi d'assalto o dati alle fiamme. In un video, diffuso dall'agenzia Tass, si vedono anche militari che aprono il fuoco con i fucili ad altezza d'uomo, presumibilmente contro i manifestanti non visibili però nel filmato.

 

La Russia invia truppe

Proprio temendo un’operazione orchestrata da forze straniere, presumibilmente islamisti, il Kazakistan ha chiesto l'aiuto degli altri Paesi membri dell'Organizzazione del trattato collettivo di sicurezza (Csto), guidato dalla Russia e di cui fanno parte anche Armenia, Kirghizistan, Uzbekistan e Tagikistan. Mosca ha risposto con l’invio di prime truppe della "forza di pace": "Una forza collettiva di pace dell'Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (Csto) è stata inviata in Kazakistan per un periodo limitato per stabilizzare e normalizzare la situazione", ha dichiarato l'alleanza in un comunicato diffuso dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

 

Ue: "Si rispetti la sovranità"

L'intervento delle truppe russe e degli alleati del Csto ha spinto l’Ue a intervenire, esortando al rispetto della “sovranità” e “indipendenza del Kazakistan", come spiegato da una portavoce Ue per gli Affari esteri. "L'Ue condanna gli atti di violenza avvenuti ad Almaty e deplora la perdita di vite umane", ha detto la portavoce, facendo appello affinché la violenza cessi e invitando alla "moderazione" e a una "risoluzione pacifica" della crisi. Preoccupazione è stata espressa anche dal Regno Unito che ha auspicato una "soluzione pacifica".

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