
Occorre più tempo, cioè un rinvio della ripresa delle lezioni in presenza di 15 giorni. Nel frattempo Dad per tutti. Secondo i presidi è l’unica soluzione per una situazione che definiscono “ingestibile”.
“Una programmata e provvisoria sospensione delle lezioni in presenza (con l'attivazione di lezioni a distanza) per due settimane è sicuramente preferibile ad una situazione ingestibile che provocherà con certezza frammentazione, interruzione delle lezioni e scarsa efficacia formativa": così hanno scritto in 2.000 dirigenti scolastici al presidente del Consiglio, Mario Draghi, al ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e ai presidenti delle Regioni.
L’appello arriva dopo il nuovo decreto che prevede una divisione delle quarantene per fasce d’età e una differenziazione tra vaccinati e non vaccinati.
Più tempo per vaccinarsi
Un primo motivo nel chiedere due settimane di didattica a distanza è “dare la possibilità alle famiglie di mettersi in paro con le vaccinazioni ai ragazzi, con 2-3 settimane di Dad”, come si legge nel documento. Il secondo è sempre di tipo organizzativo, ma riguarda da vicino le scuole. Nel frattempo, tra l'altro, l'Aifa ha autorizzato la dose booster per la fascia 12-15 anni.
Servono mascherine Ffp2
L’obiettivo, infatti, è di garantire la fornitura delle mascherine Ffp2 a tutti. I dispositivi, infatti, sono resi necessari in caso di positività fino a due studenti per classe, per chi è vaccinato. In pratica, i ragazzi delle medie e delle superiori che abbiano ricevuto una immunizzazione completa potranno restare in classe, ma a condizione di indossare le mascherine Ffp2 (fornite dalla scuola, tramite la struttura commissariale) insieme all’autotesting di sorveglianza.
Campagna di testing
Il terzo motivo riguarda proprio la possibilità di effettuare test anti-Covid in modo massiccio fino al primo febbraio, in maniera da garantire un ritorno in classe senza casi di contagio post-vacanze natalizie. “Ho il sospetto che la tempistica dei test e del tracciamento non sia migliorata rispetto al passato e c'è il rischio che la scuola abbia notizia dei risultati dei tamponi effettuati solo diversi giorni dopo" ha infatti spiegato a Sky TG24 il presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp), Antonello Giannelli, che ha aggiunto: "Adesso è passato il principio per cui gli alunni di medie e superiori non vaccinati resteranno a casa da un certo numero di contagi in su. Non è una misura che mi piace, si poteva introdurre con gradualità, per esempio cominciare così dal primo febbraio, dando a tutti il tempo per vaccinarsi: per questo nel frattempo avevamo proposto la Dad".
Le disposizioni per esami e lauree
Nel frattempo sono arrivate anche le indicazioni del ministero dell'Università e della Ricerca per lo svolgimento delle prossime prove, sedute di laurea ed esami. Se non fosse possibile svolgerli in presenza, sono ammessi esami a distanza per la sessione di gennaio e di febbraio, “garantendo il rispetto delle specifiche esigenze formative degli studenti con disabilità e degli studenti con disturbi specifici dell'apprendimento”, come avvenuto durante la prima ondata pandemica. Con l’ultimo decreto è stato esteso l’obbligo vaccinale, senza limiti di età, a tutto il personale che lavora nelle università e nelle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica. Per gli studenti, invece, continua a valere il precedente obbligo di Green Pass base.