Covid-Il punto quotidiano

Covid, “epidemia acuta”. Valle d’Aosta in arancione, Campania gialla

Il bollettino resta, ma potrebbe distinguere tra pazienti ricoverati “con” e “per” il virus. Vicino al sorpasso tra la variante Omicron e la Delta

Covid, “epidemia acuta”. Valle d’Aosta in arancione, Campania gialla

Quello a cui si assiste in questi giorni è il picco dei contagi, ampiamente previsto, a cui dovrebbe seguire un progressivo calo a partire dalla fine di gennaio. Intanto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, parla proprio di "situazione epidemica acuta" e invita a rispettare rigorosamente le misure di protezione come distanziamento, uso della mascherina, areazione dei locali, igiene delle mani e riduzione delle occasioni di contatto, oltre che incentivare le vaccinazioni.

 

Omicron sorpassa Delta

La diffusione della variante Omicron è sempre maggiore, sia in Italia che nel resto d’Europa, e nelle ultime due settimane è diventata prevalente pressoché ovunque, pur con oscillazioni a livello regionale. In Basilicata, ad esempio, è la mutazione dominante al 100%, mentre in Valle d’Aosta è al 33,3%.

 

Cambio di colore per Valle d’Aosta e Campania

Proprio la Valle d'Aosta da lunedì 17 sarà la prima regione a passare in zona arancione, per effetto dell’ordinanza firmata ieri dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che sempre tra due giorni porterà porterà la Campania in giallo. È l’effetto della crescita delle occupazioni negli ospedali. A livello nazionale sale al 27,1% rispetto al 21,6% del 6 gennaio. A livello regionale, il valore più elevato per l'incidenza è segnalato in Valle d'Aosta (3.087), seguita da Liguria (2.845) ed Emilia Romagna (2.783). Sempre in Valle d'Aosta si rileva il valore più alto di occupazione dei reparti di area medica (al 53,5%), seguita da Calabria (al 38%) e Liguria (al 37,3%). Terapia intensive maggiormente occupate da pazienti Covid, invece, nelle Marche (al 28,2% rispetto alla soglia di allerta del 10%), Provincia autonoma di Trento (27,8%) e Friuli Venezia Giulia (23,4%).

 

Il bollettino rimane giornaliero

Intanto nel braccio di ferro tra le Regioni, che chiedevano di sospendere il report dei contagi quotidiano (così come esperti come l’infettivologo Matteo Bassetti) e l’Iss, è quest’ultimo ad aver posto l’ultima parola: il bollettino resta, anche se potrebbe essere modificato. È possibile che siano distinti i ricoverati “per” e “con” Covid.

Maggior numero di contagi, nel frattempo, riguarda la fascia 20-29 anni, seguita dalle fasce 10-19 e 30-39. L'indice Rt nelle ultime 24 ore è salito all'1,56, mentre la scorsa settimana era pari a 1,43. Si sono registrati anche 186.253 i nuovi casi, a fronte di 1.132.309 tamponi. Il tasso di positività è al 16,4%

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