Covid e restrizioni

Covid, da oggi il Green Pass per parrucchieri, estetiste e barbieri

Nel Regno Unito, invece, Boris Johnson annuncia la fine delle restrizioni: stop Green Pass, obbligo di lavoro da casa e mascherine e scuola, dal 26 gennaio

Covid, da oggi il Green Pass per parrucchieri, estetiste e barbieri

Mentre in Italia da oggi scattano nuove restrizioni, nel Regno Unito è tempo di allentamenti. Ad annunciarli è stato il primo ministro, Boris Johnson: dal 26 gennaio scomparirà il certificato vaccinale, equivalente al nostro Green Pass, così come l’obbligo di smart working e di tenere la mascherina indosso in classe, per gli studenti.

La conferma arriverà nelle prossime ore, ma rappresenta una svolta.

 

Boris Johnson: “Fantastici progressi”

Il motivo che ha portato alla decisione di allentare le restrizioni è stato indicato dallo stesso premier in quelli che ha definito: “Fantastici progressi con il Covid”. Se in molti saranno contenti dell’annuncio, l’opposizione politica vede nelle parole del capo del governo britannico un modo per distogliere l’attenzione dallo scandalo del “partygate”, la festa organizzata al numero 10 di Downing Street, in pieno lockdown, alla quale anche Johnson ha preso parte insieme ad alcuni dipendenti. Un episodio che si aggiunge ai precedenti "scivoloni" del premier e un su cui caso è intervenuta anche l’ex ministro conservatore David Davis, che ha esortato il premier a lasciare l’incarico, dicendo: “Mi aspetto che i miei leader si assumano la responsabilità delle azioni che compiono. Ieri, il primo ministro ha fatto il contrario". Il leader laburista, Keir Starmer, ha invece accusato Johnson di essersi fatto scrivere la risposta alle accuse da un avvocato.

 

In Italia da oggi le nuove restrizioni

Intanto in Italia scatta da oggi l’obbligo di esibire un Green Pass base (ottenibile con tampone negativo) per i servizi alla persona: si tratta di estetiste, parrucchiere e barbieri. Dal 1° febbraio, invece, il pass servirà anche per l’accesso a uffici postali, bancari, pubblici in genere. Si attende, infine, la lista dei servizi essenziali (come supermercati e farmacie) nei quali non sarà richiesto alcun lasciapassare.

 

Quarantene a scuola: il punto del ministro Bianchi

"Su un totale di 7.362.181 studenti, gli alunni in presenza sono l'88,4%. Per l'infanzia gli alunni positivi o in quarantena sono il 9%. Per la primaria il 10,9% e per la secondaria il numero di studenti in Dad o in didattica integrata sono il 12,5%". Così il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, durante l'audizione in commissione Cultura alla Camera. Il titolare del dicastero ha anche difeso le norme anti-Covid in classe, spiegando “che il grosso dei contagi vi è stato nel periodo di chiusura delle scuole" durante le festività natalizie, "nel momento in cui i ragazzi, quindi, non erano a scuola".

Ma non mancano le polemiche, specie per le regole previste alle elementari.

 

La polemica sui bambini vaccinati e guariti

A sottolineare quello che viene definito un paradosso, infatti, sono molti genitori. Il decreto del 30 dicembre, che prevede la cancellazione della quarantena per vaccinati con la terza dose, con due dosi da meno di 120 giorni o guariti di recente dal Covid, è in contrasto con la circolare congiunta dei ministeri della Salute e dell’Istruzione, secondo la quale i bambini delle elementari vanno in Dad, in caso di un positivo in classe, senza distinzioni tra vaccinati e non. A favore di una revisione delle norme si è pronunciato il virologo Fabrizio Pregliasco, secondo cui i bambini vaccinati con due dosi avrebbero “ottimi livelli di protezione”.

La scelta di far fare la quarantena anche ai bambini vaccinati in caso di contatti con positivi "è stata fatta in modo cautelativo rispetto alla sfida complessiva di apertura delle scuole" ha aggiunto il virgolo a Skytg24.

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