Il voto si avvicina

Colle, incontro Salvini-Conte. La politica al lavoro su un’intesa

Letta: “No a elezione con numeri risicati”. Nei 5S avanza l’ipotesi Draghi. La proposta di Fico: seggio nel parcheggio della Camera per i positivi

Colle, incontro Salvini-Conte. La politica al lavoro su un’intesa

Oggi c’è stato un incontro tra il leader della Lega, Matteo Salvini, e quello del M5S, Giuseppe Conte, che fonti leghiste hanno definito “cordiale”. Sono questi giorni di trattative serrate nei partiti e tra le diverse forze politiche per la ricerca di un accordo sul Quirinale. La situazione è in continua evoluzione. Il Pd ha dato appuntamento ai grandi elettori dem per domenica pomeriggio alle 17.00. “Sarà il primo momento in cui ci incontreremo. Non ho idea su quale sarà lo stato delle intese, ma lavoreremo in trasparenza piena e totale e discuteremo con tutti senza forzature”, ha fatto sapere il segretario, Enrico Letta. Che però aggiunge: “Non sottilizzo sul primo, secondo, terzo o quarto turno, ma è chiaro che il presidente della Repubblica dovrà uscire da un accordo tra centrodestra e centrosinistra. Il quorum molto elevato impone un accordo”.

E ancora: “Il governo Draghi ha una maggioranza che sfiora il 90% del Parlamento, sarebbe assurdo e contraddittorio se eleggessimo un presidente della Repubblica con 505 voti o con una maggioranza risicatissima”.

 

Nei Cinque Stelle, intanto, continua il lavoro di mediazione e starebbe crescendo il fronte pro-Draghi. Nemmeno il presidente della Camera, Roberto Fico, a quanto si apprende, ha chiuso all’ipotesi del premier al Colle. Dopo però il “nessun veto” sul capo dell’esecutivo espresso ieri da Conte ci sarebbero stati parecchi mugugni, tanto che il M5S è tornato a non volersi sbilanciare e la cautela è d’obbligo per non rompere i fragili equilibri interni. Molti ancora insistono: meglio avere Draghi a Palazzo Chigi a garanzia del programma dell’esecutivo, del Pnrr e della conclusione naturale della legislatura nel 2023. Dunque, il percorso è ancora poco lineare in un Movimento lacerato da mesi di divisioni e contrapposizioni. In ballo non c’è solo la tenuta e la compattezza del partito e del suo nuovo assetto ma anche quella dell’alleanza con il Pd. Al Nazareno non sono affatto rassicurati dalle voci discordanti che si levano dalle file pentastellate e che a volte contraddicono quella di Conte.

 

In ogni caso, le cose non scorrono fluide nemmeno nel centrodestra. Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia avrebbe chiesto a Gianni Letta, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, di intercedere su Silvio Berlusconi e convincerlo a convocare i leader della coalizione anche nel week end per definire la strategia sul Quirinale. “Di solito è Salvini, in qualità di capo del partito di maggioranza all’interno del centrodestra, che manifesta questa nostra esigenza, che penso sia di tutti, anche di Forza Italia”, ha detto La Russa. “Dobbiamo ritrovarci e decidere cosa facciamo sul Colle”. Ma se il Cavaliere non scioglie la sua riserva nessuno degli alleati principali, né Giorgia Meloni, né Matteo Salvini, si decideranno a fare il passo e proporre quei nomi alternativi che a quanto pare hanno già in mente.

 

Novità però ci sono sul fronte delle modalità di voto e sulla strada trovata per far partecipare agli scrutini i grandi elettori positivi al Covid. Servirà la copertura normativa del governo con una norma ad hoc che deroghi al divieto di spostamento per i cittadini positivi. Dopo di che Montecitorio potrà dare il via libera alla possibilità per i parlamentari contagiati di votare utilizzando l’area del parcheggio di pertinenza della Camera. Il tutto nel rispetto dei vincoli di “segretezza, contestualità e sicurezza” e in coerenza con il dettato costituzionale. Montecitorio si sta adeguando all’eccezionalità del contesto dato dalla pandemia.

 

La Conferenza dei capigruppo, di concerto con il presidente Fico, ha accolto sostanzialmente l’invito di diverse forze politiche a mettere i contagiati o chi è in quarantena nelle condizioni di adempire alle loro funzioni. Ora si attende la decisione di Chigi che già ieri due ordini del giorno, approvati all’unanimità, impegnavano nella direzione indicata oggi dalla presidenza dei deputati. Se il governo derogherà alle norme vigenti molto probabilmente verrà allestito un seggio elettorale per i positivi nel parcheggio di Via della Missione. Scartata invece l’ipotesi del voto a domicilio, quella che probabilmente sarebbe più esposta a ricorsi successivi.

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