La nuova panchina

Genoa, è arrivato il nuovo tecnico per il miracolo: Alexander Blessin

Dopo il rifiuto di Ballardini prima e di Labbadia dopo è venuto fuori dal nulla il nome del nuovo allenatore che tenterà di risollevare le sorti del Grifone

Genoa, è arrivato il nuovo tecnico per il miracolo: Alexander Blessin

Il caso dell'allenatore del Genoa ha finalmente trovato la risposta che tutti i tifosi aspettavano: i rossoblu hanno un nuovo tecnico, il terzo della stagione, pronto a mettere sul tavolo tutte le sue carte per un vero e proprio miracolo. Sì perché per salvare un collettivo che ha raccolto 12 punti totali in 22 partite, serve una vera impresa, con una rincorsa che risulterebbe storica. Ma chi sostituisce dunque Andrij Shevchenko sulla panchina del Grifone? Una vera sorpresa, visto che il nuovo tecnico arriva dal Belgio, con un passato nelle giovanili del Lipsia. Si chiama Alexander Blessin, viene direttamente dall’Ostenda, e si è assunto l'onere e l'onore di risollevare le sorti di una squadra, sprofondata nel buio della classifica. Una trattativa lampo, giunta dopo il ripensamento all’ultimo minuto di Bruno Labbadia.

 

Blessin, il sergente alla Rangnick

Alla fine, nonostante le delusioni con gli altri pretendenti, per il posto di nuovo coach la società ligure ha deciso di puntare su Alexander Blessin come nuovo generale, ufficializzando nella giornata di ieri. Il club ha dovuto sborsare 1,5 milioni di euro per applicare di clausola rescissoria che lo liberasse dall’Ostenda, club della massima divisione belga. Ma da dove spunta e perché il nuovo presidente lo ha valutato affidabile per un ruolo così delicato?

 

Subito dopo aver ricevuto l'incredibile rifiuto da parte del tecnico tedesco Bruno Labbadia, con cui vi era un accordo di massima, non è stata abbandonata la possibilità di portare comunque un allenatore della scuderia tedesca, in grado di importare un calcio nuovo, diverso dalle idee di Maran o Nicola, unici candidati tra gli italiani. Alexander Blessin, ha 48 anni ed è un ex attaccante di Stoccarda e Hoffenheim tra le altre, con un passato da allenatore nel settore giovanile del Lipsia, tra le fila di Rangnick. Un anno fa ha intrapreso il suo primo cammino solitario da professionista, firmando con l’Ostenda, nella massima categoria del Belgio (Da dove arriva anche il centrale del Bologna Theate), ottenendo in 65 gare 26 vittorie, 28 sconfitte e 11 pareggi. 

 

Attualmente al terzultimo posto, che non rispecchia minimamente il quinto  n classifica ottenuto lo scorso anno. Ricevette addirittura il premio di migliore tecnico in Belgio, per il suo modo di far giocare la squadra, differente dal calcio tradizionale che si può vedere in quel campionato: “Sul lato tattico ho imparato molto del gioco da Ralf Rangnick, così come da Ralph Hasenhüttl e Julian Nagelsmann. Ovviamente anche Klopp è un grande riferimento”. Insomma ha diversi modelli di calcio alla “tedesca”, portato sull’attacco di massa e una forte struttura difensiva. Tutto ciò che è mancato a Genova in questi mesi. Non ama dormire troppo, alterna gli allenamenti della sua squadra, prediligendo il mattino, sostenendo che riposare a lungo non è d'aiuto per preparare al meglio la gara. Una rivoluzione totale, che vede un cambiamento tecnico, tattico e mentale. Una scelta per molti folle, ma rispettabile e coraggiosa visto che optare perni solito tecnico “salva squadre” non sarebbe sufficiente, vista la classifica deludente. Serve un tocco in più, qualcosa di diverso che dia speranza. Ha firmato sino al 2024, facendo intendere di voler iniziare un lungo processo di crescita con il team italiano.

 

La tifoseria spingeva per l'ennesimo richiamo di Ballardini, che da subito però ha messo una barriera con la nuova società, rifiutando di tentare un nuovo miracolo. Il mercato dovrà portare delle risposte, intanto però il nuovo allenatore potrebbe avere le idee già chiare su chi schierare fino all'arrivo di nuovi innesti in rosa. Il modulo: in Belgio, con l’Ostenda, ha sempre prediletto un centrocampo vasto, con un lavoro importante da parte degli esterni. Alterna infatti spesso due moduli, che sono il 3-5-2, usato frequentemente dalla squadra in questa stagione e il 4-4-2, più portato sulla difesa nelle gare più complesse. Come nel caso di Allegri (con il suo “corto muso”) anche lui addotta un’idea tattica precisa, nel suo modo di far giocare la squadra: il cosiddetto counter pressing, o anche chiamato dal suo maestro Rangnick, il Gegenpressing  che si traduce come “riaggressione”, ossia il pressing immediato al seguito della perdita del possesso palla.

 

Una forte aggressione, che in molti casi è rischiosa per i tanti buchi che si creano, ma che obbliga l'altro team a velocizzare il palleggio, inducendo maggiormente all’errore. Insomma, concentrazione nell’attaccare l’uomo e tanta reattività generale quando si perde la sfera.Dunque i giocatori dovranno passare dal baricentro basso di Sheva, che invitava ad aspettare l'avversario sino alla mediana, ad un’idea quasi opposta dell’allenatore tedesco. Come detto probabilmente inizierà con il 3-5-2, dando una particolare importanza al mediano, che avrà il ruolo di impostare, ma anche dettare i tempi di recupero, adattandosi sulla retroguardia se necessario, in modo tale da poter garantire maggiori uomini davanti al portiere.

 

 Tra i pali viene confermato Sirigu, che nonostante le prestazioni non sempre brillanti ha salvato spesso la squadra, rivelandosi un uomo simbolo già dopo pochi mesi. Davanti a lui una retroguardia totalmente nuova, con i volti di Hefti e Ostigard, appena giunti in Italia, ad accompagnare capitan Criscito, perno della difesa. Tre giocatori bravi tecnicamente e pericolosi nell'area avversaria.Semmai dovesse passare a quattro, il capitano, nonché tirato di rigori, si sposterebbe largo a sinistra, lasciando spazio in mezzo a Vanheusden.  A centrocampo è intoccabile Cambiaso, una delle sorprese positive di questa stagione, con Rovella, che è in trattativa per tornare alla Juve e Portanova, da mezzali. Una triade di giovani, pronti a tirare fuori appieno le loro doti. Anche Calafiori è una promessa e merita nuove opportunità dopo il deludente esordio di Firenze. E il mediano di riferimento pronto ad abbassarsi? Ovviamente Badelj, in alternanza con Sturaro, che deve dettare i tempi del palleggio e del pressing.

 

Presto è in arrivo anche  acquisto di Amiri, direttamente dalla Bundesliga, di cui si parlava molto bene fino a quando ha subito un grave infortunio che lo ha un po’ smarrito. Ha le tendenze più da trequartista, ma anche da mezzala offensiva sarebbe pronto ad adattarsi. Probabile trovi spazio presto, specie se Rovella dovesse tornare in bianconero. In alternativa si muove anche da esterno, seppur non sia brillante come nelle zone centrali. Davanti le soluzioni non mancano, considerando anche che è in arrivo Piccoli in prestito dall’Atalanta, perfetto per entrambi i moduli. Intanto ci penserà il nuovo arrivato Yeboah, giovane prospetto, a far compagnia al bomber Destro, che si è confermato pure quest'anno. In panchina vacilla sempre Pandev, un elemento chiave per la rosa.

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