
"Noi genitori, che abbiamo risposto subito alla richiesta dello Stato di fare la nostra parte, vaccinandoci prima noi e facendo poi vaccinare i nostri figli in età 5-11, ci vediamo paradossalmente discriminati, rispetto ai vaccinati degli altri ordini scolastici", si legge nel testo della petizione lanciata sulla piattaforma online Change.org. Una raccolta che in poche ore ha totalizzato oltre 15mila firme, indirizzate al ministro della Salute, Roberto Speranza.
La richiesta è quella di modificare "immediatamente il protocollo che, nelle scuole primarie, non prevede alcuna distinzione tra vaccinati/guariti e non vaccinati".
Discriminazioni e caos
A firmare sono soprattutto genitori, che contestano il protocollo unico per alunni vaccinati e non "che prevede per tutti gli alunni delle scuole primarie, 2 tamponi (T0 e T5) di screening, dad e quarantena di 10 giorni in caso vengano trovati 2 positivi nelle classi dei nostri figli, e, in questo caso, con un ulteriore tampone di uscita per rientrare a scuola". "Questo protocollo - si legge ancora - è un assurdo controsenso rispetto al DL 229 del 30/12/21 che prevede, per i vaccinati e i guariti da 120 giorni, in caso di contatto con un positivo, il regime dell'auto-sorveglianza, senza necessità di tampone e di quarantena a meno che non sopraggiungano sintomi”.
“È anche un clamoroso autogol”, viene aggiunto, “per la buona riuscita della campagna vaccinale per la fascia 5-11 anni, un elemento che avrà un effetto negativo su tutti i genitori indecisi, che non vedranno così alcun tipo di vantaggio nel fare vaccinare i propri figli. I nostri bambini devono avere parità di condizioni e di trattamento rispetto agli altri vaccinati/guariti: chiediamo pertanto che venga loro applicato lo stesso protocollo in vigore nelle scuole secondarie", si legge ancora nel testo.
In campo anche i presidi
Se i genitori si sono mossi tramite la raccolta firme, anche i dirigenti scolastici contestano una serie di difficoltà legate alle norme anti-Covid. Chiedono, quindi, "da ora in avanti, il Ministero pubblichi con cadenza settimanale tutte le statistiche necessarie ad avere contezza del quadro generale", insieme a un cambiamento dei protocolli per la gestione dei casi positivi. Antonello Giannelli, presidente dell’Associazioni Nazionale Presidi, lo ha definito “del tutto inapplicabile per il collasso dei dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie, nonostante l'immane sforzo di collaborazione sopportato dalle scuole".
Le richieste arrivano dopo che per il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il ricorso alla Dad nelle scuole è pari solo al 6% e al 13% per la DDI (didattica digitale integrata, cioè la modalità mista con parte degli studenti in classe e parte a casa in quarantena).
Possibili modifiche in arrivo
A tentare di placare gli animi ci ha pensato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che ad Agorà su Rai3 ha spiegato: "Sulle scuole dobbiamo tener conto di uno scenario che sta cambiando". "Nella fascia di età 12-19 anni abbiamo un 80% di vaccinati, quindi in una classe di 20 ragazzi 16 lo sono": di fronte a questi dati per Costa “forse possiamo semplificare e fare delle differenziazioni per garantire la didattica in presenza: è difficile sostenere che, di fronte a classi in cui l'80% dei ragazzi è vaccinato, di fronte a 2 positivi la classe debba andare in dad". "Io penso - ha aggiunto - che questo limite possa essere revocato".
In arrivo Ffp2 per gli studenti
Intanto la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia, ospite di Skytg24, ha spiegato che “nel primo Consiglio dei Ministri utile, saranno in norma le risorse che serviranno per poter assicurare le Ffp2 a tutte le scuole”.