
La prima votazione si è risolta con una fumata nera, ampiamente prevista. È prevalsa la scelta, sia da parte del centrosinistra che del centrodestra, di lasciare la scheda bianca, mentre stamattina proseguono i colloqui tra i leader.
Ma quanto può durare un’elezione del presidente della Repubblica. In passato ci sono stati casi “record”, con due capi dello Stato scelto al primo scrutinio (Francesco Cossiga e Carlo Azeglio Ciampi) mentre per Giovanni Leone furono necessarie ben 23 chiame.
L’elezione più lunga: Giovanni Leone
Il primato dell’elezione che richiese più tempo, tra le 12 precedenti a quella del successore di Sergio Mattarella, spetta a Giovanni Leone: il suo nome ottenne i voti necessari solo il 24 dicembre 1971, alla vigilia di Natale, dopo ben 23 scrutini. La sua proclamazione fu particolarmente difficile e alla fine la scelta prevalse, ma con solo 13 voti di scarto: 518 voti per lui su 996 votanti. Rimase in carica, a 63 anni, fino al 15 giugno 1978. Leone è stato anche il primo ex presidente della Repubblica che, oltre a essere senatore a vita, diventò anche presidente emerito della Repubblica. Si tratta di un titolo previsto da un decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 25 settembre 2001 e riconosciuto a tutti gli ex capi di Stato italiani.
L’elezione lampo di Carlo Azeglio Ciampi
Ci vollero, invece, appena due ore e 40 minuti per scegliere Ciampi, che ottenne la maggioranza delle preferenze al primo scrutinio il 13 maggio 1999. I voti per lui furono 707 su 990, e gli permisero di diventare presidente della Repubblica a 78 anni.
Il più votato: Sandro Pertini
Altro record, invece, per Sandro Pertini, che ottenne il maggior numero di preferenze, ben 832. Ci vollero, però, 16 scrutini perché venne proclamato capo dello Stato, a 82 anni, carica che ha ricoperto dal 9 luglio 1978 al 29 giugno 1985.
Il doppio mandato per Napolitano
A Giorgio Napolitano, invece, andò un altro record: quello del doppio mandato, unico presidente della Repubblica finora eletto due volte. È stato in carica la prima volta dal 10 maggio 2006, dopo l’elezione al quarto scrutinio (543 voti su 990 votanti) e dal 20 aprile 2013, dopo la scelta al sesto scrutinio con 738 voti su 997 votanti. Si dimise il 14 gennaio 2015, a 89 anni.
La presidenza più breve per Enrico De Nicola
Se Napolitano è stato il Presidenza che è rimasto più a lungo finora al Colle, la presidenza più breve è stata quella di Enrico De Nicola, capo provvisorio dello Stato, dal 1º gennaio del 1948 al 12 maggio 1948. Già capo pro tempore dello Stato, eletto dall’Assemblea Costituente il 28 giugno 1946, il 1º gennaio 1948 - a norma della prima disposizione transitoria e finale della Costituzione - assunse il titolo di presidente della Repubblica Italiana fino al 12 maggio. Aveva 70 anni e rifiutò di risiedere al Quirinale.
Età media dei Presidenti
Se il toto-nomi in queste ore impazza, certo anche il fattore anagrafico potrebbe giocare un ruolo non di secondo piano. Va detto che l’età media dei capi di Stato precedenti è stata di 73 anni. Francesco Cossiga è stato il più giovane (57 anni all’elezione), mentre Giorgio Napolitano il più anziano (la seconda volta aveva 87 anni). Il requisito previsto dalla Costituzione è di averne compiuti 50.