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Una donna al Colle

Dai Kingmaker alle Queenmaker (il sostegno da Cartabia a Belloni)

Il termine spopola da giorni, ma Emma Bonino propone la versione femminile. Obiettivo: eleggere la prima Presidente donna. Il Cdx punta su Casellati

Dai Kingmaker alle Queenmaker (il sostegno da Cartabia a Belloni)

È uno dei termini che circola maggiormente nelle ultime ore e giorni, ormai non saperne il significato è impossibile: kingmaker. Indica chi è in grado di influenzare e orientare l’elezione del presidente della Repubblica. Se in passato lo è stato Ciriaco De Mita per la scelta di Francesco Cossiga, o Matteo Renzi per la salita al Colle di Sergio Mattarella, oggi l’attenzione è rivolta a un altro Matteo: Salvini.

Ma se il leader della Lega si è detto pronto a esplorare la possibilità di sostenere la candidatura di Elisabetta Casellati per la successione al Quirinale, c’è chi preferisce parlare di queenmaker. È Emma Bonino, convinta che per risolvere la situazione di stallo che si è creata dopo quattro fumate nere servirebbe una donna. Ecco quale.

 

Emma Bonino “candida” Marta Cartabia

La senatrice di PiùEuropa e Azione, in una intervista oggi su La Stampa, sostiene che la via d’uscita dall’empasse che si è creata per l’elezione del presidente della Repubblica potrebbe arrivare da una queenmaker, piuttosto che da un kingmaker. Ma non solo: Emma Bonino indica anche Marta Cartabia come prossima capo dello Stato: “Non è un nome “nostro”, cioè appartenente ai nostri movimenti o direttamente alle nostre culture politiche, ma è una persona qualificata e adatta al ruolo. E, in più, è una donna: sarebbe un segnale potente, di cambiamento positivo vedere una donna ai vertici della Repubblica dopo tante chiacchiere. Non è ascrivibile ad uno schieramento, ma fa parte dell’attuale governo in una posizione di rilievo. Noi abbiamo solo 5 voti, ma continuiamo a pensare che, fallito il negoziato sui candidati maschi, farebbero bene a considerare le donne qualificate per il Quirinale, a partire da Marta Cartabia”.

 

L’alternativa: Elisabetta Belloni

C’è però un altro nome femminile che continua a girare: quello di Elisabetta Belloni. Diplomatica, prima donna nella storia della Farnesina a essere nominata Segretario generale del ministero degli Affari Esteri e prima donna in Italia alla guida dei servizi segreti, rimane in corsa anche se non sembra incontrare un sostegno sufficiente, neppure da parte di Emma Bonino: “Non so se sia una opzione davvero in campo: conosco e stimo Elisabetta che ho conosciuto per le sue qualità alla Farnesina. Il fatto che da qualche mese sia a capo dei servizi segreti sarebbe probabilmente un’anomalia, ma certo non l’unica e non la principale di questa stagione”.

Uno dei limiti maggiori starebbe nel fatto che si vorrebbe evitare di avere due “figure tecniche” a ricoprire i due ruoli chiave di presidente del Consiglio (Mario Draghi) e presidente della Repubblica (Elisabetta Belloni, appunto).

 

Elisabetta Casellati: la carta del centrodestra?

Intanto per la quinta votazione in programma oggi il centrodestra dovrebbe votare unito un nome, dopo l’astensione di ieri. La decisione è arrivata dopo un vertice ieri sera a Montecitorio e, secondo fonti vicine alla coalizione, la candidata sarebbe la presidente del Senato Elisabetta Casellati. "È il nome più prestigioso", ha detto il presidente della Liguria, Giovanni Toti. "Ho avuto mandato di esplorare tutti i profili, adesso vado e chiamo. Conto ci saranno passaggi risolutivi", ha confermato il leader della Lega Matteo Salvini. Ma dal centrosinistra sarebbe già arrivato il “no” del vicepresidente Pd, Peppe Provenzano, dopo l’incontro nella notte tra Letta, Conte e Speranza.

 

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