Quirinale, il settimo scrutinio lascia gli italiani e l’Italia ancora senza un nuovo presidente della Repubblica. Anche se negli ultimi minuti è arrivata la notizia di un'intesa nel vertice di maggioranza sul bis per Sergio Mattarella. A confermarlo fonti di maggioranza.
Il leader della Lega, Salvini, poco prima dell'accordo, parlando ai giornalisti alla Camera, averva annunciato la sua apertura al Mattarella bis: "Una parte del Parlamento non vuole trovare un accordo, allora chiediamo a Mattarella di restare, e così la squadra resta così, Draghi resta a Palazzo Chigi. È la mia posizione, poi non so nemmeno se c'è un vertice". "L'importante è che Mattarella non sia percepito come un ripiego" ha poi aggiunto Salvini.
Mattarella e Draghi
Questa mattina il presidente Mattarella, ha avuto un colloquio di mezz'ora con il premier Draghi, a margine del giuramento di Filippo Patroni Griffi a giudice della Corte Costituzionale. È opportuno che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella resti al Quirinale "per il bene e la stabilità del Paese". Questo è ciò che il premier Mario Draghi - secondo fonti autorevoli - ha detto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ai leader politici.
Le reazioni
"Stasera si chiude” ha detto Matteo Renzi, secondo quanto riferiscono fonti di Italia viva e anche Giorgetti alla domanda dei cronisti se al Quirinale si prevede una svolta in giornata, ha risposto "Direi di sì”. Ottimismo che si fa sempre più alto dopo l'apertura fatta da Matteo Salvini al Mattarella Bis.
Il segretario dem, Enrico Letta, invoca un accordo della maggioranza, anche sul Mattarella bis, e attacca il leader della Lega: "Ha bruciato nomi, il centrodestra è spaccato”. E la spaccatura si vede ed è molto profonda. La dimostrazione nella risposta che la Meloni ha lanciato dai social al suo alleato: “Salvini propone di andare tutti a pregare Mattarella di fare un altro mandato da Presidente della Repubblica. Non voglio crederci".
"L' intesa su Mattarella è una grandissima gioia", ha detto invece Matteo Renzi lasciando la riunione.
"L'Italia non può ulteriormente essere logorata da chi antepone le proprie ambizioni personali al bene del paese. Certamente io non voglio essere tra questi. Chiedo al Parlamento, di cui ho sempre difeso la centralità, di togliere il mio nome da ogni discussione e di chiedere al presidente della Repubblica Mattarella la disponibilità a continuare il suo mandato nell'interesse del paese". Così Pier Ferdinando Casini, intercettato dall'ANSA.
Sia pure dopo molte convulsioni e nomi bruciati è arrivata la soluzione che da’ stabilità al Paese rafforzando anche Draghi e il governo.