il risiko internazionale

Il “tessitore Macron”, Putin apre (ma non troppo), Biden non molla

Gli attori in campo nella crisi ucraina, con Scholz nel difficile ruolo di erede della Merkel, criticato per la sua debolezza. Oggi Macron vola a Kiev

Il “tessitore Macron”, Putin apre (ma non troppo), Biden non molla

Sul palcoscenico mondiale gli attori sono diventati molti: non ci sono soltanto il presidente russo, Vladimir Putin, e quello ucraino, Volodymyr Zelensky. Se i primi a entrare in scena, accanto a Kiev, sono stati gli Usa con Joe Biden e il suo segretario di Stato, Antony Blinken, ora a cercare di trovare una soluzione è il capo dell’Eliseo, Emmanuel Macron atteso oggi a Kiev dopo il colloquio a Mosca.

 

Macron “vola” a Kiev

Oggi il presidente francese incontrerà il capo del governo di Kiev in Ucraina, dopo essere stato ieri a Mosca a colloquio con il presidente russo, Putin. Un faccia a faccia che è durato oltre 5 ore e ha avuto come obiettivo quello di evitare la guerra e costruire fiducia per un dialogo che porti a de-escalation.

Il rischio di una guerra, in cui gli europei “sarebbero trascinati loro malgrado” è stato sottolineato dallo stesso Putin, ricordando che uno scenario del genere “non avrebbe vincitori”. Il leader del Cremlino, secondo quanto dichiarato dopo l’incontro, ha riconosciuto che "molte delle idee, delle proposte" di Macron, "di cui probabilmente è ancora troppo presto per parlare", possono "porre le basi per ulteriori passi congiunti".

I due leader hanno concordato di risentirsi dopo il viaggio del capo dell'Eliseo nella capitale ucraina per scambiarsi "opinioni su questo". "Insieme sono sicuro che raggiungeremo un risultato, anche se non è facile", ha aggiunto Putin sottolineando che "i prossimi giorni saranno decisivi e richiederanno intense discussioni che porteremo avanti insieme". Anche Macron ha fatto riferimento a possibili elementi di convergenza con Putin, pur sottolineando che differenze rimangono.

 

Il nodo della Nato

A dividere resta ancora il nodo del possibile ingresso dell’Ucraina nella Nato, un’ipotesi respinta dalla Russia in modo categorico. Se ciò accadesse, ha spiegato Putin, "i Paesi europei saranno trascinati in un conflitto con la Russia". "La Russia è una delle principali potenze nucleari e in alcune componenti di modernità supera addirittura molte altre", ha sottolineato, "non ci saranno vincitori. Vi troverete coinvolti in questo conflitto contro la vostra volontà". Dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, intanto, anche il presidente statunitense, Joe Biden, non arretra e rilancia: in caso di invasione russa in Ucraina, salterebbe il progetto del gasdotto Nord Stream 2, che porta il gas russo in Europa tramite la Germania. Un duro colpo non solo per Mosca, ma per Berlino e tutto il Vecchio continente.

 

La Germania, Scholz e l’eredità della Merkell

Intanto la questione è stata affrontata anche dal cancelliere tedesco, Olaf Scholz, a colloquio a Washington con Joe Biden. Lo stesso Scholz sta vivendo una situazione delicata, tra il tentativo di giocare un ruolo di primo piano nella partita diplomatica internazionale e le critiche ricevute in Madrepatria, di essere stato finora troppo poco incisivo. Ufficialmente Biden e Scholz si sono detti "uniti" e "allineati" sulla crisi ucraina, ribadendo che la Russia pagherà un "alto prezzo" se invaderà il vicino, ma lasciando aperta la porta alla soluzione diplomatica: "Il modo migliore per andare avanti per tutte le parti", ha puntualizzato il capo della Casa Bianca, dicendosi "pronto a continuare i colloqui in buona fede con la Russia".

Parole alle quali il capo del governo di Berlino si è completamente allineato, pur scontando l’eredità pensate di Angela Merkel, che in passato era riuscita ad affermare le proprie posizioni davanti alla Casa Bianca, anche sul futuro del Nord Stream 2, strappando allo stesso Biden il via libera al progetto mai benvisto da Washington.

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