Serie A

L’ultima spiaggia di Salerno: ecco Davide Nicola, il guru dei miracoli

Esonerati Castori e Colantuono, la Salernitana si affida ad un nuovo tecnico, che in passato si è intitolato diverse salvezze. Ecco chi è Davide Nicola

L’ultima spiaggia di Salerno: ecco Davide Nicola, il guru dei miracoli

A dodici giornate (più una gara da recuperare ad Udine) dalla fine la Salernitana cambia ancora, esonerando anche Stefano Colantuono, dopo aver esonerato inizialmente Fabrizio Castori. L’addio per il tecnico, salutato sul sito ufficiale è stato inevitabile, specie per i risultati, che sono stati costantemente negativi “”L’U.S. Salernitana 1919 comunica di aver sollevato dall’incarico di allenatore della Prima Squadra il Sig. Stefano Colantuono unitamente all’allenatore in seconda Gianfranco Cinello e al match analyst Sandro Antonini. Ringraziandoli per la professionalità profusa la società augura loro le migliori fortune professionali".

 

Il nome scelto per tentare di condurre un’impresa quasi impossibile è un traghettatore nato per questo genere di situazioni, con alcuni “miracoli” calcistici alle spalle. Arriva in terra campana Davide Nicola, allenatore esperto della Serie A, in cui ha allenato per tantissimi anni, rimediando a tante lacune presenti in alcuni piccoli club. “L’U.S. Salernitana 1919 comunica di aver raggiunto l’accordo con il Sig. Davide Nicola e di avergli affidato la guida tecnica della prima squadra”.

 

Così il club ha deciso di annunciare il nuovo tecnico, che avrà nel suo staff tecnico anche l'ex centrocampista del Torino, Simone Barone, Campione del Mondo con la Nazionale azzurra ai mondiali del 2006, nonché suo compagno di squadra ai tempi del granata. Una scelta fatta per il presente, che dimostra la volontà della società di fare il massimo, sfruttando anche le diverse pedine che il direttore sportivo Walter Sabatini ha portato in amaranto.

 

L’idea iniziale sembrava portata su Andrea Pirlo, con un contratto di quattro anni per un nuovo futuro. L’esperienza dell'ex tecnico del Genoa, tra le altre, ha avuto però la meglio, iniziando da subito gli allenamenti con la squadra. Per quanto riguarda il contratto, l’allenatore ha firmato sino a giugno, in cui potrebbe ricevere alcuni bonus legati al numero di vittorie che otterrà entro la fine del campionato, con inoltre un importante premio economico se riuscirà a conquistare l’insperata salvezza. In caso di permanenza nella massima serie, avrebbe la possibilità di poter rimanere per un’altra stagione alla guida della squadra.

 

I tifosi lo hanno aspettato al centro d’allenamento per salutarlo e ricordargli che l’ambiente è con lui: “difendiAmola” è stato il titolo con cui i supporter campani hanno accolto la squadra nel pomeriggio. Il lungo discorso fatto dal tecnico ai suoi nuovi ragazzi è stato lungo e intenso, visto che probabilmente, un uomo con la sua esperienza nel settore salvezza, cerca sempre le parole di carica agonistica per iniziare un percorso complesso. Ricordiamo il suo miracolo più storico nella stagione 2016/2017 alla guida dei calabresi del Crotone, che chiusero il girone d'andata con nove punti, per poi totalizzare i 20 punti che consentirono di raggiungere una salvezza che sembrava impossibile sulla carta. 

L’ultima spiaggia:

Tra Genoa, Udinese, Crotone e infine Torino il tecnico Nicola ha sempre seguito la stessa filosofia calcistica, mostrando anche un ottimo gioco nell’impostazione. Cercare giocatori molto fisici e dal carattere rude per difendere con compattezza, lottando come guerrieri. È essenziale, in una squadra così insicura, trovare dei riferimenti che possano scendere in campo trascinandosi il gruppo sulle spalle.

 

Nella rosa questo tipo di giocatori ci sono, basti pensare a Ribery, che è stato un vero campione in carriera, seppur non sia ancora decollato nella sua seconda avventura italiana. Il mister cercherà di rimetterlo in centro al progetto, supportandolo con alcuni giocatori offensivi, di peso. Ad esempio Verdi, con cui ha già lavorato lo scorso anno a Torino, riuscendo a tirare fuori alcune doti importanti, per un breve periodo.

 

Metterlo come falso nueve in un attacco a due garantirebbe non solo un filtro tra centrocampo e fase offensiva, ma anche qualità negli ultimi venti metri, quando si tratta di calciare da lontano o puntare l’uomo. Insieme a lui, oltre a Ribery che si deve riprendere a livello fisico, spunta un altro suo giocatore della passata annata, Federico Bonazzoli, che sta facendo bene in questa stagione, dimostrandosi la punta di riferimento lì davanti.

 

Può ancora metterete a segno diverse perle, scoppiando per la prima volta, dopo vari tentativi in giro per l’Italia, decisamente sfortunati. A gennaio, a rinforzare la fase avanzata del team è giunto in terra campana anche un altro elemento importante alla causa del gruppo, Diego Perotti, ex attaccante del Genoa e della Roma, che ha delle qualità davvero importanti, nonostante gli ultimi anni non siano stati al top. Se la condizione fisica saprà reggere al meglio, il reparto offensivo per Nicola è vasto di scelte, tutte pronte a fare il meglio per aumentare una media reti, che ad oggi è da horror.

 

Lo schieramento, in caso si volesse schierare quattro giocatori di questo tipo in fase offensiva, dovrebbe per forza di cosa cambiare, con il francese e l’argentino pronti a fare da trequartisti, sostituendo così i due esterni del centrocampo a cinque. Una sorta di 3-3-4, portato all’attacco, ma con una mediana che è carica per lavorare sodo e lottare ad ogni partita. In mezzo un’altra conoscenza del tecnico, Ivan Radovanovic, arrivato da poco in maglia amaranto, che con la sua età avanzata e il bagaglio colmo di presenze in Serie A, potrebbe essere una carta giusta per dettare i tempi di gioco.

 

Così facendo Vacca diventerebbe maggiormente offensivo, tirando fuori anche ulteriori doti oltre quelle da regista basso. Il terzo posto se la giocano uno tra Coulibaly e Ederson, che anche lui è neo arrivato, ma ha già mostrato cose interessanti all’esordio. Djuric, fino ad oggi sempre titolare, scende attualmente nelle gerarchie, visto che le sue qualità sono portate più su un attacco a tre. Un dodicesimo uomo che può sempre dare una grande mano. 

 

La difesa è cresciuta a livello di qualità: un obbligo, considerando la moltitudine di reti subite dal team, nella prima parte di stagione. In porta è arrivato un importante pedina, che in tutte le sue esperienze si è sempre rivelato un elemento capace e essenziale con i miracolo. Luigi Sepe, dopo aver fatto il secondo a Buffon per qualche mese, si rimette subito in pista, riuscendo a tenere con sicurezza la porta già con il Genoa, in cui non sono mancate le occasioni per gli avversari.

 

A livello di personalità poi è un tosto, di quelli che Nicola apprezza particolarmente. Difficile attualmente pensare che si rivedrà Belec, ad oggi condannato alla panchina. Davanti all’ex Parma ecco una linea difensiva con alcune certezze, che fanno respirare maggiormente i tifosi. Il leader è Federico Fazio, pronto a riprendersi la scena dopo due annate complesse in capitale. Accanto a lui il giovane  Radu Dragusin, inspiegabilmente ceduto dalla Sampdoria durante i mercato di gennaio.

 

È di proprietà della Juventus, che con i giovani difficilmente sbaglia. Sulle fasce, chiudere la formazione titolare, vi è sicuramente Luca Ranieri, tra i più propositivi in queste gare, con dalla parte opposta Pasquale Mazzocchi, che ha un’ottima lettura quando si tratta di stringere la difesa. Insomma un gruppo di guerrieri che cercano di tornare a galla, affidandosi ad un condottiero, che ne ha viste tante di montagne, ma che spesso ha scalato con soddisfazione e gioie per i club. Una scelta che sa di ultima spiaggia, ma che ancora una volta porta speranza. 

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