Crisi ucraina

Draghi pronto a volare a Mosca: “Putin e Zelensky devono incontrarsi”

Il premier sarà al Cremlino nei prossimi giorni. Intanto gli Usa insistono: “Attacco russo a breve”. Mosca invia le proprie condizioni per una de-escalation

Draghi pronto a volare a Mosca: “Putin e Zelensky devono incontrarsi”

Adesso è arrivato il momento anche per il premier Mario Draghi. Dopo il colloquio telefonico, nella notte, con il presidente americano, Joe Biden, il capo dell’esecutivo è pronto a partire per Mosca, là dove nelle ultime settimane e giorni sono arrivati il presidente francese, Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e nelle ultime ore anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

Il presidente del Consiglio, dunque, ha risposto positivamente all’invito rivoltogli dal Cremlino e a Vladimir Putin è pronto a ribadire che "Non si vede alcuna de-escalation" e occorre fare di più.

Ma nel ricevere proprio Di Maio, il suo omologo russo, Sergej Lavrov ha confermato che “c'è tutta la disponibilità russa a trovare una soluzione diplomatica", ma occorre fermare l’allargamento della Nato a est.

 

Biden-Putin, nuove accuse reciproche

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ritiene "molto elevata" la probabilità di un attacco russo "nei prossimi giorni", che potrebbe avvenire con un pretesto. Secondo Mosca, invece, prosegue il ritiro progressivo delle proprie truppe, man mano che terminano le esercitazioni militari. La Russia ha anche inviato la risposta scritta con proposte sulla sicurezza europea, tra le quali il ritiro dei militari Usa in Europa orientale e nel Baltico e appunto il non allargamento della Nato a Est. Intanto, però, ha espulso il vice ambasciatore americano, Bart Gorman.

Dopo l’incontro con Di Maio, però, il ministro degli Esteri russo, Lavrov, potrebbe tornare a incontrare l’omologo statunitense Blinken, su proposta di quest’ultimo che ha fatto sapere di aver inviato una lettera proponendo di incontrarsi la prossima settimana in Europa "per discutere i passi che possiamo intraprendere per risolvere questa crisi senza conflitti. Stiamo anche proponendo incontri al Consiglio NATO Russia e al Consiglio permanente dell'OCSE" per aprire la strada a " un vertice tra i leader".

 

Prove di guerra

Se la diplomazia è al lavoro, qualcosa si muove anche sul campo. È stato rimosso un ponte galleggiante mostrato tramite immagini satellitari della Cnn, che collegava Ucraina e Bielorussia, nella zona di Pripyat River a meno di 6-7 km dalla frontiera ucraina. Non è chiaro se a costruirlo fossero stati i russi o i loro alleati bielorussi. Mosca ha dichiarato la propria estraneità, invece al cyberattacco ai siti del ministero della Difesa e ad alcune banche, durato qualche ora, mentre è stato attribuito a forze filorusse l’attacco a un asilo nel Donbass, condannato fermamente anche dall’Unione europea. “Questo attacco indiscriminato ad infrastrutture civili è del tutto inaccettabile e rappresenta una chiara violazione del cessate il fuoco e degli accordi di Minsk", afferma in una nota l'Alto rappresentante per politica estera Ue, Josep Borrell.  L'Unione europea, "chiede la fine immediata dell'escalation di violenza in corso e loda l'Ucraina per la sua continua moderazione". Bruxelles ribadisce il "sostegno incrollabile alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina all'interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti".

 

Prove del genocidio ucraino contro i russofoni

La Russia, intanto, ha presentato al Consiglio di sicurezza dell'Onu un documento nel quale si sostiene che l'esercito ucraino ha commesso crimini di guerra contro i residenti nell'Est dell'Ucraina. Lo riferisce il Wall Street Journal che ha potuto visionare il testo nel quale si denuncia il "genocidio della popolazione russofona del Donbass".

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